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Città Ideale – Dietro alle gambe di Pistorius …

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Il punto di vista tecnico sulle gambe di Pistorius.

Leggete una autorevole opinione.

Il punto di vista tecnico sulle gambe di Pistorius

Daniele Bonacini

Daniele Bonacini, atleta amputato sotto il ginocchio, Camp It 100m e paralimpico di Atene. Ingegnere meccanico della Roadrunnerfoot Engineering srl

Copertina del numero in uscita di Città IdealeE’ stato dirompente l’effetto che hanno avuto i 400m di Oscar Pistorius al Golden Gala di Roma soprattutto per quanto riguarda gli ultimi 100m, in cui l’atleta protesizzato, superava i cosiddetti normodotati, provocando stupore presso l’opinione pubblica e i commenti disinformati da parte di molti giornalisti!
Beh, innanzi tutto una precisazione: i concorrenti di Oscar al Golden Gala non erano di primo livello, come invece quelli nella gara di Sheffield, disputata tre giorni dopo e in cui Oscar è arrivato ultimo.
Questo senza nulla togliere alle capacità di Oscar, ma per fare ordine e ristabilire le gerarchie chiarificando l’indice della performance di Oscar, assolutamente inferiore agli atleti normodotati di primo livello, semplicemente perché corre con due protesi alle gambe.
I piedi in fibra di carbonio, di cui molti giornalisti hanno parlato a sproposito, derivano da una applicazione aeronautico-militare americana, i B52, gli aerei a forma di “pipistrello”. I tessuti di fibra di carbonio impregnati di resina epossidica, materiale con cui sono realizzati i Cheetah di Oscar, consentono di realizzare delle lamine molto leggere, ma allo stesso tempo con elevate proprietà meccaniche, superiori ai metalli di uso comune e alle leghe di alluminio.
La morfologia del piede a “J” e l’elasticità del materiale consentono ai piedi protesici di accumulare energia elastica nella fase di caricamento e di restituirla in fase di avanzamento durante la corsa.
È chiaro la restituzione di energia non sarà mai totale per fenomeni di isteresi elastica, perciò l’efficienza di energia, pari al rapporto fra energia assorbita ed energia rilasciata, è intorno all’80%. L’ efficienza di un piede umano è del 241% in quanto, oltre ad una maggiore efficienza dell’apparato muscolo-tendineo rispetto ai piedi protesici, il piede umano ha la possibilità di compiere rotazioni attorno all’articolazione della caviglia, mentre invece il piede in fibra di carbonio al massimo può flettersi, come una molla, durante il caricamento. Secondo i nostri studi e quelli già presenti in bibliografia, relativamente all’analisi biomeccanica della corsa di atleti normali e amputati, sono diversi gli svantaggi per gli atleti che corrono con protesi ortopediche rispetto ai normodotati: scarsa efficienza del piede, la muscolatura dell’anca dell’arto protesizzati compie un lavoro di 2/3 superiore rispetto all’arto sano, maggior dispendio energetico testimoniato dall’oscillazione del tronco durante la corsa e misurato dal pelvic tilt, nel caso di monconi corti flesso- estensione del ginocchio inferiore ed una falcata dell’arto protesizzato inferiore all’arto sano e ai normodotati nel caso di amputati unilaterali.
Nel caso di Oscar, sono presenti i primi tre svantaggi oltre al fatto che presenta una falcata simmetrica, utilizzando due protesi, ma ci si dimentica dei grossi problemi di aderenza e di spinta nella prima fase di avvio dovuti alla mancanza di entrambi gli arti: la falcata di Oscar nei 400m durante la fase di velocità max è pari a 2,33 m (misurata da Locatelli, ispettore IAAF) contro i 2,50 dei normodotati, mentre la falcata nei primi 50 mt è pari al massimo a 1,5 m, mentre per i normodotati è di almeno 1,80-2 m.
Concludendo Oscar ha tutti i diritti di poter correre a Pechino tra i normali perché, non avvantaggiato dalle protesi ortopediche, ma molto vicino ai tempi cronometrici richiesti per farlo. Se poi tanti normali arriveranno dietro, vuol dire che non saranno stati in grado di utilizzare i mezzi che madre natura ha messo loro a disposizione, superiori a quelli di Oscar.

Oscar Pistorius in corsa

Daniele Bonacini

La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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