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Una proposta per modificare la legge 104/92 in funzione della Vita Indipendente

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I progetti di Vita Indipendente hanno bisogno di ricevere la massima attenzione e priorità. Modificare la legge 104/92 potrebbe contribuire alla Vita Indipendente del Disabile.

Luca Tencati di Pianetabile.it mi invita a pubblicare una proposta di legge che modificherebbe una sola parola della legge quadro 104/92 dando però un importante risvolto evolutivo a beneficio di tutti i Disabili.
Affinché il genio sia di utilità occorre prima, o meglio contestualmente, prevedere i fondi a sostegno delle necessità che evidenzieranno i Disabili affinché non ci si trovi ad esultare a mani nude! E non solo …

Solo ieri sera Terra!, settimanale del TG5, ricordava come le strutture sostitutive ai manicomi non esistano ancora oggi dopo decenni dalla chiusura delle predette strutture.

Iniziativa del deputato Marcazzan

Modifiche alla legge n. 104 del 17 febbario 1992 in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate.

Pietro MarcazzanOnorevoli Colleghi,

con la presente proposta di legge si intende apportare una piccola ma importante modifica alla Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
Del 1992, affinchè tutte le Regioni italiane applichino concretamente i necessari provvedimenti previsti dalla stessa legge, volti a rendere più autonoma, libera e indipendente la vita dei disabili.
Il dettato dall’articolo 39 della legge 104/92, infatti, lasciando alle singole Regioni la “possibilità”, di istituire servizi di assistenza domiciliare personalizzata, volti all’emancipazione dei portatori di handicap, non è sufficiente a garantire l’effettiva applicazione di tali provvedimenti, che resterebbero subordinati alla sensibilità di questa o quella personalità politica o situazione contingente dei vari servizi sanitari regionali.
Non solo, questa facoltà aperta alle regione contribuirebbe a creare delle disparità di trattamento nelle varie zone del Paese, limitando di fatto il diritto alla salute, allo studio e al lavoro dei cittadini italiani, concetti questi tutelati non dalle Regioni, ma dalla stessa Costituzione italiana.
Per le motivazioni su esposte, si interviene pertanto modificando il comma 2, dell’articolo 39 della Legge n°104/1992, nel punto che recita:…”Le Regioni possono provvedere, sentite le rappresentanze degli Enti locali e le principali organizzazioni del privato sociale presenti sul territorio a disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia“.
La modifica del verbo “possono” con il verbo “devono”, è assolutamente indispensabile al fine di obbligare e non solo suggerire alle Regioni di costituire un sistema di assistenza personalizzata ai disabili, che possa permettere ai soggetti che lo richiedano, di ricevere un’adeguata assistenza quotidiana, che liberi la persona con gravi disabilità dalla dipendenza fisica e psicologica dei propri congiunti e che le permetta di vivere una vita il più possibile piena ed indipendente anche al di fuori della famiglia.
Ciò creerebbe anche i presupposti per la creazione di una rete di servizi completi per i disabili, che non si limiti all’erogazione di singoli servizi che aiutano la persona nello svolgimento delle sue attività quotidiane, come ad esempio il trasporto verso i luoghi di studio o di lavoro, ma che consenta ai soggetti interessati di indicare quali sono le proprie personali esigenze al fine di ottenere un servizio più completo e mirato ai bisogni di ognuno. Riteniamo sia un dovere delle Regioni e non una semplice facoltà, quello di avviare progetti di vita indipendente per le persone non autosufficienti, da mettere in campo anche attraverso la creazione di appositi Fondi che si occupino di pianificare, finanziare e realizzare questi progetti.
Prevedendo questo tipo di servizio in tutte le Regioni italiane, il nostro Paese non farebbe altro che rendere immediatamente effettiva la ratifica della Convenzione internazionale sui diritti dei disabili, approvata di recente dall’ONU, documento mirato a superare i limiti fisici, i pregiudizi e le lacune legislative che impediscono ai disabili di vedere riconosciuti a pieno i propri diritti di esseri umani, documento che l’Italia sarà presto chiamata ad adottare per garantire la tutela dei suddetti diritti dei propri cittadini.

Art. 1

Al comma 2 dell articolo 39 della legge n. 104 del 12 febbraio 1992 la parola possono è sostituita dalla seguente: devono.

Il sito dell’On. Pietro Marcazzan: http://www.pietromarcazzan.it

L.Tencati

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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