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Un cortile protetto per Andrea

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Una storia che richiede una soluzione.

Ho ricevuto qualche giorno fa un’email che vi propongo in forma integrale previa autorizzazione dell’autore. Stiamo parlando del papà di Andrea, un ragazzo Disabile, che chiede aiuto per sensibilizzare chi sta impedendo il mantenimento di un cortile messo in sicurezza affinché un ragazzino autistico non rischi i pericoli della strada o sia costretto ad una vita “reclusa”.
I vari perché del dramma sono stati ben esposti dal papà di Andrea. Io vorrei sollecitare quanti potrebbero interessarsi al caso e far trionfare il buon senso. Come leggerete vi son di mezzo anche, forse soprattutto, cavilli legali e puntiglio. Premesso che la legge è uguale per tutti bisogna anche affermare che non tutti siamo uguali.
Il Disabile vive diversità su cui si fondano esigenze oggettive che richiedono attenzione e soluzioni. Queste debbono essere tenute in conto anche da chi applica ed interpreta le leggi. Non è una pretesa di privilegio, è piuttosto la sensibilizzazione sulla reale impossibilità di scrivere normative che siano per tutti.
Il legislatore certamente non poteva prevedere un caso come quello di Andrea. Sicuramente però stando ai fatti noti è doveroso un giudizio non prettamente da codice civile o … È altresì doveroso da parte della giurisprudenza creare quei precedenti che, non essendo di danno a nessuno, producono un’evoluzione nella materia poi dibattuta in sede forense. Essere così attenti significa tutelare anche essi stessi in quanto la disabilità non è solo un “dono” alla nascita od una eredità genetica, ma è anche un evento storico: capita quando capita e riscrive la vita.

Impedire che si metta in protezione un cortile quando, pare non si precluda l’accesso a persone e luoghi, è a tutela di un Disabile e Minore risulta una manchevolezza sotto innumerevoli aspetti.
Sono Disabile da sempre ed è forse per questo che comprendo la necessità di flessibilità. Vivere da Disabile, se anche bene, significa vivere molte rinunce per ciò che non sarà mai possibile modificare. Forse non ci si divertirà come fan tutti, forse non si sarà amati, forse non si formerà una famiglia con partner e figli e forse si accetterà tutto ciò. Forse, però, non si capirà mai perché si dovette smettere di tirar calci al pallone nel proprio cortile dopo aver assaggiato l’emozione …
Forse sarà per un diritto di passaggio, ma chi potrà comprendere ciò che vien meno se non il diretto interessato?

Ecco perché vi consiglio di leggere il testo che segue: “Un aiuto per Andrea”.

Immagini di Andrea e del cortile

Cliccate sull’immagine per ingrandirla

Un aiuto per Andrea

Salve sono Attilio Memona e abito nella frazione Ragazzola di Roccabianca, un piccolo paesino della bassa parmense, compongo un nucleo familiare di 4 persone, io, mia moglie Volpi Ivana e due figli, Marco di 21 e Andrea di 12 anni, nato prematuro di 6 mesi ed ha contratto il fenomeno dell’autismo dalla nascita e percepisce una piccola pensione di accompagnamento da circa un paio d’anni.
Vi scrivo per una notifica di presunta infrazione di impedimento della servitù di passaggio nei miei confronti per i lavori di rifacimento dell’area cortilizia di mia proprietà iniziati senza autorizzazione. Ho acquistato la casa nel 1990 e da allora non ho mai fatto nessuna ristrutturazione alla pavimentazione che ormai era tutta rotta con crepe e dislivelli consistenti, oltre che padre sono anche tutore di mio figlio Andrea che adesso che ha 12 anni inizia ad avere esigenze diverse e bisogno di uno spazio tutto suo quindi per cercare di adattare la mia area cortilizia.
In aprile 2006 ho iniziato a delimitare il mio cortile cercando di smussare e livellare il più possibile la pavimentazione in modo che questo non crei pericolo per sua incolumità e allo stesso tempo dargli sicurezza a casa sua. Non presi nemmeno in cosiderazione l’eventualità di poter usufruire delle agevolazioni comunali per l’abbattimento delle barriere archittetoniche, non volevo sbandierare il mio stato familiare e arrangiarmi da solo con le mie sole forze senza chiedere nulla a nessuno. Si fa un gran vociferare sull’abbattimento delle barriere architettoniche ma il risultato è che nemmeno in casa propria si possono attuare i propri diritti senza incorrere in grane spiacevoli e preoccupanti.
All’inizio dei lavori iniziarono anche tutti i miei guai legati proprio alla pavimentazione, perchè la denuncia è partita proprio dai vicini di casa che non potendo più passare dal mio cortile e ribadisco mio cortile hanno chiamato in causa carabinieri vigili comune avvocati e ultima novità anche una comparizione in tribunale per una presunta servitù di passaggio negata da me nei loro confronti, io ho solo voluto far rispettare ciò che è riportato nel mio rogito notarile e cioè che la servitù di passaggio è nello stradello comune ai diversi fabbricati posto sul retro dell’abitazione, si avvalgono del fatto che io facevo passare gli ex proprietari degli immobili acquistati successivamente da loro, Bocchi Armando e Belloni Alba e quindi devono passare anche loro, ma senza contare che Bocchi era menomato fisicamente  mancandogli completamente una mano e tre dita dell’altra e Belloni Alba seriamente ammalata sotto dialisi più volte al giorno, ora mancando loro e l’esigenza di mio figlio Andrea mi han portato a fargli scrivere una lettera da un avvocato dicendo di utilizzare lo stradello retrostante per andare nella loro proprietà, quindi senza passare dalla mia area cortilizia davanti alla porta di casa, c’è da aggiungere che i vicini attuali con relativi ospiti / parenti e imprese per la sistemazione della loro abitazione passavano a tutte le ore del giorno e della notte a piedi e in auto e con camion incuranti e senza precauzione di passare davanti a una porta d’ingresso privata. Non potevo rischiare di far uscire mio figlio dalla porta di casa senza il pensiero e la preoccupazione di una disgrazia e Andrea ne soffriva molto per questo. In fin dei conti non ho chiesto nulla a nessuno se non di poter usufruire della mia proprietà.
Successivamente ho spiegato le mie ragioni al sindaco e all’assessore del comune i quali hanno riconosciuto la mia piena legittimità nel proseguire i lavori di pavimentazione documentabile da un consenso scritto in mio possesso, adesso sto anche delimitando il confine sulla strada comunale con relativa autorizzazione anche se mi pare che per legge tutti i lavori di abbattimento di barriere architettoniche possono essere eseguiti liberamente.
A fine anno scolastico 2006 quando Andrea terminò le scuole elementari scrissi anche un articolo sulla gazzetta di Parma per elogiare le istituzioni per averci aiutato in questo cammino. Il nostro cammino con Andrea è una continua conquista giorno per giorno che non pesa assolutamente perchè dettata dal cuore ma quando a questo ci si aggiunge anche la cattiveria e il menefreghismo volto solo a fare del male di persone opportuniste nasce anche la rabbia di non potere dare il giusto alle persone care in particolar modo cercando di rendere il futuro di Andrea più sereno possibile. Io non voglio metter del male a nessuno però proprio da loro che è partita la denuncia non so se al catasto son state fatte tutte le modifiche apportate ai loro immobili con relative autorizzazioni, specialmente per l’allaccio alla rete fognaria tagliando la strada comunale e bucando il tubo principale per raccordarsi con i loro scarichi, ma non è accusando gli altri che si fanno valere le proprie ragioni.
La situazione è qua da visionare e parla da sola, nessuna modifica strutturale e nessun allaccio nuovo ma solo smussata e livellata al meglio l’area antistante alla porta d’ingresso fino al garage con adeguati scoli per il defluire dell’acqua piovana di cui esigeva una modifica in quanto dopo i lavori effettuati dopo la mia proprietà, quindi nel cortile dei vicini, era venuta mancare la vecchia pendenza di sempre con relativo fosso di scolo esistente ora intubato sotto il pavimento.
All’inizio di novembre mi vidi recapitare una comparizione in tribunale per una causa contro di me dai vicini di casa con una richiesta di risarcimento di € 25.000 e decisi più che mai a voler passare dal mio cortile, negando il proprio diritto alla vita all’aria aperta ad Andrea, contattai un avvocato più precisamente l’avvocato Aniello Schettino con sede a Parma, gli inviai tutta la documentazione in mio possesso compresa una relazione di Onlus  fondazione bambini e autismo dove è seguito Andrea, un ulteriore relazione dal direttore di salute mentale ausl di San Secondo, sempre dove Andrea è seguito, nelle quali a grandi linee ribadiscono il fatto che per Andrea per poter continuare nel suo inserimento sociale e una vita più autonoma ha bisogno di uno spazio suo in tutta sicurezza, e come emerge il suolo privato cortilizio dovrebbe essere perfetto ma questo non è possibile perchè i vicini di casa si ostinano a volerci passare a loro piacimento.
Il giorno 4 di dicembre mi presentai davanti al giudice per la comparizione con il mio avvocato e io dichiarai il vero delle cose come effettivamente stanno e che da settembre 2006 non passavano più dal suddetto cortile, diversamente invece la controparte ha dichiarato il falso dicendo che è solo da maggio 2007 che non riescono più a passare a causa della nuova pavimentazione, il giudice decise di cercare un accordo fra le parti prima di decidere lui per noi e rimandò l’udienza con gli avvocati dopo circa una settimana. In seguito all’udienza il mio avvocato mi fece sapere che il giudice si era riservato di decidere dopo qualche giorno , così fece e giovedì scorso mi telefonò l’avvocato dicendomi che aveva dato giudizio negativo nei miei confronti, non conta proprio nulla allora il diritto alla vita e non conta nulla il vantaggio di avere a disposizione una proprietà privata dove crescere dignitosamente il proprio figlio disabile. Secondo il loro giudizio e parere praticamente dovrei internarlo e affidarlo a cure fuori dall’ambiente famigliare, questa è la realtà attuale.
E per ultima in ordine di cose oggi 16/02/2008 mi vedo recapitare un ulteriore notifica dall’ufficiale giudiziario per praticamente lasciare aperto il mio cortile a chicchessia, fregandosene altamente del rischio per Andrea, ora la nuova comparizione è per lunedì 25 febbraio e sinceramente non ho più la stessa fiducia che avevo all’inizio, i nostri diritti non contano nulla se messi sulla bilancia per puro egoismo e invidia volta solo a fare del male da parte della controparte Non sappiamo più dove sbattere la testa e sinceramente non so più cos’altro fare se non tentare ogni piccolo spiraglio di speranza dove possa ottenere qualche vitale aiuto ad Andrea per il suo futuro, vi sarei molto grato se poteste darmi qualche indicazione consiglio informazione o qualunque cosa atta ad ottenere ad Andrea di poter giocare liberamente nel suo cortile, perchè in fondo è solo questo che chiedo.

Vi ringrazio in anticipo e attendo qualche notizia in merito e ribadisco nuovamente che io e mia moglie abbiamo convissuto con e per Andrea in questi 12 anni come se fosse un bambino come tutti gli altri specialmente al di fuori delle mura domestiche e quindi non vorrei sbandierare a tutti le sue condizioni, è intelligente e capisce quando ha tutti gli occhi puntati addosso e questo a volte lo induce a irritarsi chiudendosi sempre di più in se stesso quindi per il suo benessere mentale è meglio non fargli sentire troppo la pressione e l’ansia. Ho cercato di essere sintetico anche se magari qualche punto è incomprensibile e cmq sono a disposizione, a richiesta posso inviare tutta la documentazione provante ciò che vi ho scritto, questa lettera è generica visto che la stiamo inviando ovunque cercando di avere un attimo di collaborazione.

Aggiornamento oggi 06/03/2008 come risposta mi vedo arrivare l’ufficiale giudiziario di Fidenza insieme a un muratore per effettuare le opere a loro dire richieste dal giudice, senza nemmeno che nessuno mi avvertisse prima del come era andata l’udienza del 25 di febbraio svoltasi fra i legali e con un istanza di pagamento di oltre € 2000 per spese  sostenute della controparte, ma possibile che nessuno prenda in considerazione il fatto che si cerca di mettere pericolosamente a rischio la salute di un bambino disabile con difficoltà di percezione del pericolo?
A nessuno importa se nel proprio piccolo ambiente cerchiamo di sopravvivere, si vede solo la parte materiale e la meschinità di persone ignobili volte solo ad aver la meglio su chi reputa inferiori a loro.
Adesso attendo da un giorno all’altro nuovamente l’ufficiale giudiziario per il pignoramento per spese processuali richieste dalla controparte che non ho e l’esecuzione forzata della riapertura del mio cortile.
20/03/2008 Oggi mi chiama il  mio legale che, chiamato dal legale della controparte offre l’alternativa che io paghi € 5000 più le spese processuali per perdere ogni diritto di presunto possesso della servitù sul mio cortile privato, in più naturalmente le spese inerenti il mio legale, cosa che ho rifiutato e dopo un paio d’ore mi richiama per valutare un altra proposta: cedere la mia quota di proprietà dello stradello di comune passaggio ai diversi fabbricati posto dietro l’abitazione ivi compresa la chiusura della mia porta del locale cantina che si affaccia sullo stradello, e sempre le spese processuali a carico mio, a lei pare una proposta valida cedere una parte di proprietà solo perchè voglio che utilizzino il passaggio riportato nel mio rogito riservandomi l’abitabilità del mio cortile?
Il cortile è in mezzo fra la casa e il garage con bagno annesso, quindi spesso usato da noi. Quindi tutta la faccenda gira attorno che se io pago va tutto bene altrimenti son costretto a tenere in casa mio figlio.
Oggi 27/03 si è presentato nuovamente l’ufficiale giudiziario per aprire definitivamente il cortile dando il passaggio alla controparte ordinando altresì di eliminare completamente il cancello posto al confine della strada comunale.L’avvocato Schettino mio legale conferma di aver già presentato ricorso impugnando la decisione del giudice di Fidenza ora nel bene di mio figlio vi chiedo se potreste prendere in considerazione in tempi celeri la nostra richiesta, non chiedo un trattamento di favore per futili motivi ma la prospettiva di non attendere anni per sbloccare la situzione venuta a crearsi. Vi ringrazio per l’attenzione e spero vivamente in una celere risposta.

Memona Attilio

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 1 commento

    1. I genitori di Andrea on

      Un grazie di cuore a lei signor Follis per aver illustrato e datoci modo di far sapere ad altri il nostro disagio e complimenti per il lavoro che svolge all’insegna dell’informazione e dei diritti delle persone, persone reputate “diversamente abili” da noi “normali” che li vediamo con le nostre ridotte percezioni e la nostra ottica di vita, al contrario i bambini autistici hanno la facoltà di vedere e sentire là dove non arriviamo noi e nel loro mondo fanno entrare solo chi si guadagna la loro fiducia e a noi ci basta abitiare nel piccolo mondo di Andrea. Non scrivo per sentito dire o di cose di cui non son al corrente, ma solo fatti reali di vita vissuti con Andrea.

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