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Protagonisti Doc – Un esempio per tutti!

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Luca Faccio Protagonista su Disabile DOC, un esempio a cui guardare.

Dottor Luca Faccio

Luca Faccio

Questo editoriale è dedicato a Luca Faccio ed a tutti i “Protagonisti Doc” citati nelle righe che seguono. Potete leggere la lettera che Alberto Bertoli, figlio del cantante Pierangelo Bertoli, ha scritto a Luca per riconoscergli un impegno che molti Disabili mettono in varie materie per ricercare una migliore qualità della vita per se e per gli altri.

Come Pierangelo Bertoli anche Luca è riuscito in molte cose, una fra tutte farsi amare tanto da costruirsi un felice nucleo familiare. Forse un giorno suo figlio sarà anch’egli testimone di una reale cultura fatta di realtà e non di teorie promosse da gente tremendamente Stupida, Vigliacca e Menefreghista tanto da immolare le necessità del Disabile all’altare delle “Diverse Disabilità”.

Si può essere orgogliosi di un Amico mai incontrato? Sì, si può, io lo sono di Luca!

“A muso duro”

Pierangelo Bertoli ed il figlio Alberto

Pierangelo Bertoli con il figlio Alberto

Oggi desidero condividere con tutti voi la lettera che Alberto Bertoli mi ha scritto poichè la ritengo carica di spunti che ci possono stimolare a riflettere sul senso della nostra vita e ci invita a non arrendersi mai e ad affrontare la vita “A MUSO DURO” e quando serve anche “ROMPERE I COGLIONI“.

Pierangelo Bertoli per me non è mai stato un idolo ma una persona con la quale ho trovato, attraverso le sue poesie – canzoni, un’ affinita nei contenenuti … Grazie Pierangelo.

Ringrazio di cuore Alberto Bertoli per l’amicizia, la stima e il riconoscimento che ha voluto dare al mio Blog attraverso le sue parole.

ciao Luca

Sono Alberto Bertoli il figlio di Pierangelo Bertoli.

Ho letto quello che fai su tuo blog e come diceva mio padre … MI PIACCIONO QUELLI CHE ROMPONO I COGLIONI nel senso buono ovviamente … vedi in realtà se non ci si mobilita in prima persona quello che lo stato fa è praticamente niente e se si aspetta la manna dal cielo abbiamo un bel da aspettare. L’handicap in Italia è sempre stato vissuto come qualcosa da nascondere addirittura la parola che si usa cambia ogni 5-6 anni denominando la stessa cosa ma cercando di “non urtare la sensibilità dei diretti interessati” io penso più che sia cercando di non urtare la sensibilità di chi non sa bene come comportarsi e vorrebbe chiudere gli occhi su questi argomenti facendo finta che non esistano problemi … allora disabili … allora DIVERSAMENTE ABILE una specie di presa in giro una cosa che offende sinceramente le menti intelligenti di chi ha una patologia ma che con il suo cervello non c’ha ancora litigato.

Quello che mi viene da dire leggendo queste pagine è non mollare non pensarci neanche. Se non ti difendi da solo non ti difenderà nessuno! il pietismo che in Italia è una specie di monito che si è sostituito alla solidarietà, è una cosa a mio vedere riprovevole e denigratoria, però allo stesso tempo anche l’autocommiserazione: non ho mai sentito dire a mio padre “povero me” forse una qualche bestemmia si ma era frutto di tutto quello che aveva passato. Ricordo un aneddoto che turbava la mente di mio padre da quando era piccolo … un giorno nel cortile di casa una signora gli si avvicinò e accarezzandolo gli disse “poverino è anche bello” e la stessa persona dotata di poca intelligenza qualche anno dopo scoprendo che lui e sua figlia erano stati a letto insieme andò da lui indignata e gli disse “pensavo fossi una angelo” almeno qui riconosco la freschezza della battuta che sicuramente non era voluta. tutto per dire che in realtà è la concezione che ci manca l’immedesimazione. Ho parlato con un architetto che mi diceva che è molto difficile riuscire a capire come concepire tutta una casa per un handicappato finisce sempre che ti dimentichi qualcosa, allora mi sono permesso di dargli un consiglio da amico: prendi una carrozzina legati le gambe…anche solo le gambe…e stacci una settimana vedrai che non ti dimentichi più nulla.

Bravo ancora e porta avanti la tua battaglia a muso duro ciao Alberto Bertoli

Di “Protagonisti Doc” ce ne sono tanti, peccato che non sempre si manifestino …

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 1 commento

    1. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Pierangelo Bertoli (ho lavorato tra l’altro per diversi anni alle dipendenze di suo fratello Gianni).
      Vi garantisco che la sua disabilità era l’ultima cosa di lui che copisse.
      Al dilà delle sue doti d’artista era il carisma personale, la forza morale, il suo straordinario ego, al limite della sopportabilità a volte, a lasciere il segno.
      Una persona di una forza straordinaria, che metteva in soggezione, un esempio per tutti coloro che non riescono a vedere la persona “oltre” al “disabile”.
      Ricordo anche il rispetto e l’attenzione che aveva per chi lo circondava e la sua straordinaria famiglia, di cui era comunque il patriarca.
      Mi ha sempre dato l’impresione di prendere la vita a “morsi”, oltre che a “muso duro”, masticando più di quello che poteva ingoiare (citando Sinatra); ben più di quello che una persona comune postesse masticare.
      Del resto comunque credo che normalmente un Disabile debba “masticare” ben più di una persona comune…

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