Un articolo ispirato dallo stupore di una lettrice.
Ho ricevuto una email che mi ha spinto a pensare un articolo per spiegare i dubbi che una gentile figura femminile a manifestato in merito alla correlazione di DisabileDoc.it a PayPal come sistema di donazioni a supporto del proprio operato.
In breve mi si chiedeva, per chiarezza, di spiegare come mai chieda il Vostro supporto per DisabileDoc.it tramite PayPal visto che – come mi veniva scritto – un sito ha costi praticamente irrisori da non giustificare tale richiesta. Bene, rispondo con piacere anche pensando che altri fra Voi tutti abbiano potuto porsi lo stesso interrogativo. Prima però vi propongo l’email di Matilde.
Alla cortese attenzione!
Salve Carlo,
mi chiamo Matilde e sono uno degli amministratori del sito www.handypatico.com che tratta di disabilità, siamo in rete da tre anni ed è gestito da persone disabili ed autofinanziato.
La nostra filosofia è quella della vita indipendente e dell’autogestione.
Per caso mi sono trovata sul tuo sito ed, ovviamente, ho cercato di farmene un’idea. La linea portante del disabile che non si arrende e dell’integrazione con la coscienza che i limiti della disabilità comporta è pienamente condivisa , ma una cosa mi sfugge tu dici che il sito offre servizi e chiedi il pay pal a sostegno, di quali servizi si tratta?
In verità ti dico che non mi è molto chiara la richiesta di un sostegno visto che conosco le spese di mantenimento di un sito.
Se mi chiarirai questi dubbi sarò ben lieta di interagire con il mio sito in un lavoro di collaborazione.
Sperando che la mia richiesta non urti la tua sensibilità ti invio
Distinti saluti
Matilde
ps: Se visiti handypatico il mio nick è carezza
A partire dal 1° settembre 2006 ho creato due portali: Norisberghen.it e DisabileDoc.it. Ho fatto la scelta di non inserire banner a pagamento se non alcuni miei od altri che valgono un “grazie” per quanto ricevuto a supporto.
Questa scelta e giusta e fiscalmente logica visto che entrambi i portali non sono fonte di attività lavorativa. DisabileDoc.it è nato per diventare, almeno nei miei pensieri, una Community all’interno della quale tutti quanti possono scrivere e farsi sentire per strillare i propri diritti o raccontare la loro storia come quella di altri.
Un sito od un portale che dir si voglia non è vero che non ha dei costi, li ha in funzione di differenti fattori; la sua creazione, il mantenimento, la realizzazione di Plug-In specifici, la banda che consuma, un’eventuale obiettivo di Host non condiviso, i costi degli interventi/aiuti che sono necessari a raggiungere quello che non sempre è alla portata del nostro sapere e molto altro ancora.
Se da una parte vi sono Portali editoriali anche finanziati da soldi di tutti tramite “flebo” governative perché testate editoriali dall’altra vi sono portali che nascono sul terreno della passione e di un’idea e crescono per volontà di chi li fonda e per l’apprezzamento di chi li segue.
Io sono da sempre appassionato utente di computer Apple Mac e da quasi due anni di WordPress che è il software con il quale ho realizzato i portali. Due fra le più grandi Community italiane e le prime per il loro settore sono Tevac.com e WordPress Italia, entrambe vivono o sopravvivono anche grazie alle donazioni.
Tevac.com è stata fondata da Roberto Rota che ha inizialmente messo del suo e poi ha continuato a metter del suo organizzando ogni tanto delle raccolte per necessità specifiche come l’acquisto dell’ultimo server pagato quasi completamente dai lettori di Tevac e da chi ne trae beneficio magari attraverso i Forum.
Le cose gratuite non esistono al 100%, se non le pagate è perché qualcuno c’ha messo di tasca propria soldi o fatiche. Nemmeno i software OpenSource sono gratuiti, semplicemente non costano nulla se scegliete di non donare nulla. La differenza fra un programma FTP che costa una trentina di dollari ed un altro OpenSource che potrà non costarvi nulla sta nel fatto che chi sviluppa il primo chiede il dovuto mentre chi sviluppa il secondo spera nel buon cuore di chi fa il download.
DisabileDoc.it come Norisberghen.it avrebbero bisogno di Plug-In dedicati, io però non sono un programmatore, non ho conoscenze specifiche e non riesco a scriverli da me. Se raccogliessi dei fondi non andrei in vacanza con quelli, ma semplicemente migliorerei quanto già esiste.
Di mio metto l’impegno il sogno di realizzare qualcosa di utile, ma le mie tasche non mi permettono di andare oltre. Retaggio di una vecchia ed indelebile passione è il modellino della Bayard di cui ho realizzato un banner nel tentativo di trovare un modellista interessato e convertirla in un nuovo computer.
Se dalle 8 del mattino sino alle 19:30 tieni acceso il tuo portatile per creare e gestire quanto abbiam detto anche quello è un costo …
Il Blog di Beppe Grillo vive anche perché fa vendere DVD ed altro. Non credo che Grillo paghi uno staff di 4/5 persone per far del bene. O meglio, lo fa, ma a se stesso ed è giusto che sia così: è il suo lavoro.
Ecco il perché di questa oscura ombra sui miei portali chiamata “Un sostegno” e gestita tramite PayPal. In circa 13 mesi di attività su due portali che hanno superato la quota di 640.000 pagine visitate ho fatto un bottino di 71,40 euro che giacciono su PayPal in quanto talmente pochi da non giustificarne un trasferimento.
Così continuo di tasca mia …
Fortunatamente credo in ciò che faccio e fin che potrò continuerò!
Spero di aver fugato i dubbi di Matilde tanto da poterla convincere a contribuire alla crescita di DisabileDoc.it tramite gli articoli che vorrà inserire. A presto spero!
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8 commenti
Caro Carlo,
premesso i tuoi onesti intenti, di cui sono certa, ti dico che:
il panorama di internet offre una vastissima gamma di siti che trattano di disabilità già da un pò di tempo. Siti che danno la possibilità agli utenti di interagire direttamente con essi, tramite i forum, invio articoli ecc non mi sembra che DisabileDoc abbia scoperto nulla di nuovo sotto il sole, fermo restando la linea portante dei contenuti che differiscono in base a quello che ogni sito propone ed il base a quello che ogni amministratore sa dare o sa costruire.
Il problema maggiore secondo me non è tanto l’offerta che è variegata, ma la domanda che è molto esigua, vuoi per pigrizia, vuoi per stanchezza, vuoi perchè poi i disabili che fruiscono del servizio internet e che usano un computer non è che siano moltissimi o almeno non tanti da rappresentarci in scala nazionale.
Al disabile cibernautico interessa poco discutere, confrontarsi, partecipare su tematiche e problematiche che manovrano e decidono della propria vita…cerca altro e forse pure con sacrosanta ragione.
Ovviamente, non intendo fare di tutta l’erba un fascio, ma il deserto nei vari forum se non per futili controversie ed argomentazioni è testimone del mio dire, basta farsi un giretto panoramico per verificare.
Tuttavia, l’informazione, la divulgazione, sono importantissimi e fosse, anche, solo, per questo un sito trova la sua ragione d’esistere.
Detto ciò, andiamo al dunque…non ho mai affermato che i costi di un sito siano esigui, anche, se oggi vengono offerti domini per quattro soldi, ma poi sta a vedere cosa uno paga.
Però i costi, anche, di un dominio di primo livello non sono poi tali da giustificare un contributo.
I softwar sono a pagamento è vero, ma ce ne sono, anche, di buoni e gratuiti, se uno ritiene di utilizzare i primi non dovrebbe essere un problema di chi frequenta il sito.
I costi di connessione ad internet : oggi ci sono flat con cifre veramente irrisorie ( io pago 10 euro al mese e posso utilizzarla 24 h su 24) ed anche l’adsl non trova giustificazioni, perchè non credo che la si usi solo per il sito.
Il tempo da dedicargli: questo per me è il più gravoso, perchè sò i sacrifici che si fanno per creare un sito ed il tanto tempo che occorre per portarlo avanti ma anche questo non può gravare sugli utenti, perchè nessuno ce lo ha chiesto.
Tu dici che le cose gratuite non esistono al 100% io ti dico che non è vero, perchè nel mondo informatico esistono molti software Freware che non hanno bisogno di banner pubblicitari.
I plug-in: nella sconfinata ragnatela di internet ci sono tantissimo volenterosi che si offrono solo per fare qualcosa di buono e non è detto che il plug-in debba essere personalizzato…basta cercare!
” I costi degli interventi/aiuti che sono necessari a raggiungere quello che non sempre è alla portata del nostro sapere e molto altro ancora.”
Che cosa intendi? Giornalisti, esperti, tecnici? Non sò… non mi pare che su DisabileDoc ce ne siano e qualora ci fossero ed a pagamento allora non sarebbe più un sito che… “nasce sul terreno della passione e di un’idea e crescono per volontà di chi li fonda e per l’apprezzamento di chi li segue…”
” Il Blog di Beppe Grillo vive anche perché fa vendere DVD ed altro. Non credo che Grillo paghi uno staff di 4/5 persone per far del bene. O meglio, lo fa, ma a se stesso ed è giusto che sia così: è il suo lavoro.”
Per te è il tuo lavoro? Se cosi fosse basterebbe dirlo apertamente…ma dubito seriamente che dal sito tu possa trarne fonte di guadagno o recuperare le spese, ci hanno provato altri.. con grandi floop. La disabilità come merce… non paga!
Infine se vi sono siti che in quanto testate giornalistiche usufruiscono delle flebo dello Stato secondo te la colpa è di chi ne trae vantaggio o dello Stato che tiene in piedi leggi di m…a? E poi risparmia sui bisogni dei disabili… tanto per restare in tema!
Vedi, caro Carlo, handypatico, altri ed anche disabileDoc se sono nati con l’intento di aiutare gli altri a capire che il mondo della disabilità è una delle tante sfaccettature delle diversità ma, che comunque appartiene a tutti e non solo a chi la vive, perchè ognuno ne può essere colpito; se l’intento è di dare voce, di raccontarsi e magari, anche, di trovare delle soluzioni insieme… tali, a mio avviso debbono restare, il paypal cosa che non condividerò mai… è davvero una grossa nota stonata…!!!!
Matilde
Cara Motilde,
Ognuno di noi è convinto delle proprie idee (Per fortuna!), io ho spiegato i miei perché facendo un semplice accenno ai progetti che ho per DisabileDoc.it.
Nel tuo ribattere non fai cenno alle Community che cito e che non sono un lavoro per chi le gestisce come DisabileDoc.it non è il mio.
I Disabili sono una categoria molto particolare visto che son giunti a negare la propria realtà sottoscrivendo tacitamente un “falso ideologico e linguistico” come l’essere Diversamente Abili.
Quanto pare siamo talmente fortunati e benestanti da non dover neppure seguire quanto accade regolarmente in Internet e ci “auto finanziamo” … Io mi tiro fuori dal “mucchio” appena citato perche né Diversamente Abile né più bravo di chi in Internet ha costruito realtà certamente più importanti delle mie, ad esempio Roberto Rota di Tevac.com.
Sinceramente non mi sento di sottoscrivere la tua filosofia, la stessa che vede i vari organi di informazione delle Associazioni privi di pubblicità che coprirebbero i costi di produzione elevandoli a qualcosa di più di soli “Bollettini Parrocchiali scitti e letti dai soliti già interessati all’argomento.
Anni fà a Grado durante il Congresso Nazionale della Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare proposi di smettere con i Bollettini Parrocchiali ed invece pensare ad una rivista gestita e finanziata da un Consorzio di Associazioni e giungere nelle edicole vendendo così tanta bella pubblicità che avrebbe finanziato un organo di informazione mancante. Pubblicità?! Mi sentii rispondere: “Ma noi non siamo mica come tutti gli altri!”. Verissimo, ma non ho ancora capito cosa i Disabili vogliono essere! Illusi di poter far di più quando tecnicamente possono far di meno e spesso hanno un’economia più debole e sofferente di molti altri che Disabili non sono.
Cara Matilde, voglio credere alla tua buona fede altrinte mi verrebbe il dubbio che tu scriva sollecitata magari da una redazione che trae lucro dai Disabili e che vede nella costituzione di una Community di Disabili Protagonisti di se stessi una emorraggia di visitatori con relativa perdità di introiti derivanti da un minor numero di pagine visitate.
Poi, pensando da Community, i soldi che potrebbero giungere potrebbero servire anche ad attività collaterali al portale. Ad esempio Roberto Rota, sempre di Tevac.com, è uno dei sostenitori e promotori del Mac Day che tutti gli anni propone una giornata di ritrovo per patiti Mac.
La “cultura della donazione” serve anche per realizzare progetti come “Un Mac per Chicco.
Chissà, forse mi sono accettato a tal punto da non comprendere più il “verginale mondo di molti Disabili” …
Per concludere: PayPal su DisabileDoc.it è una libera scelta che ogni visitatore può adperare oppure no, qundi perché tanta pena per capire il perché di PayPal su DisabileDoc.it?
A presto, ciao!
Caro Carlo,
se il nostro è un confronto tra persone che su un dato punto la pensano diversamente, possiamo farlo fino all’alba…
Ma se è inteso come lite, cosa che non mi è nemmeno sfiorata…la chiudiamo qui.
Quando capitai sul tuo sito ti scrissi un’email privata in cui ti ponevo dei dubbi che tu ritenesti cosi onesti tanto da trarne spunto per un articolo e pubblicarlo, chiedendomi il permesso di includere anche la mia email.
Tu hai dato la tua spiegazione, è ovvio, che avrebbe dato seguito alla mia opinione che poteva essere pro o contro il tuo dire…ma era tutto da mettere in conto. E’ cosi che si fa in un confronto.
Mi pare che il mio ribattere sia stato pacato e civile e ti ho espresso il mio parere sul mondo virtuale della disabilità perchè forse il mio averci a che fare da molti anni, mi da qualche piccolo strumento in più per essere disincantata e per non farmi illusioni.
Non ho mai pensato che il tuo fosse un lavoro, come non lo è per me, l’ho tirato in ballo per rispondere alla tua citazione su Grillo.
Dulcis in fundo…
E’ vero, Carlo, mi hai scoperto sono stata mandata dal nemico a sabotare il tuo sito, perchè è un concorrente da temere e le nostre saccocce cadrebbero in disgrazia…
“ma mi faccia il piacere…!!!
Di Community di Disabili Protagonisti ne è pieno il web… è di questo che forse non ti sei accorto e per giunta non pagano un cent.
Per concludere la redazione di handypatico sono io, io l’ho creato, l’ho ideato insieme ad un amico, per cui non ho padroni. Hai visto banner pubblicitari aziendali sul sito? Richieste di paypal? Di bonifici, o quant’altro di simile?
Allora mi speghi come, dove e quando potremmo trarre lucro dai disabili?
Voglio considerare la tua illazione solo una ” caduta di stile”
Per tutto il resto tu resti della tua idea io della mia…ed è giusto che sia cosi!
Matilde
Cara Matilde,
Non mi riferivo a Te o ad Hadipatico quando parlavo di redazione come non mi ha nemmeno sfiorato né l’idea né il sentimento della lite.
Semplicemente a discussione aperta si discute … 😀
Poi non mi sembrava fraintendibile la frase che segue:
Sarai certamente più esprta Tu di Internet e Disabilità. Io, in un modo o nell’altro, mi occupo di Internet dal 1996/7 e sono stato per più di 10 anni Presidente di una sezione dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare e Referente Telethon per 5/6 anni.
Il bello di due persone convinte è la difesa delle proprie idee. Per ciò in cui credo non ho problemi ad andare avanti degli anni … 😀
Ciò che mi interessa è non creare atriti o spaccature …
A presto, ciao!
Caro Carlo,
No! non sono nè esperta di internet nè di disabilità, quest’ultima la vivo soltanto.
Forse rispetto a te ho navigato un tantino in più nel mondo della disabilità virtuale che è cosa ben differente che operare nel campo reale, dove ci sono i bisogni reali.
In internet, te l’ho scritto prima, i disabili cercano altro.
Come non era riferito a me e ad handypatico che rappresento ed a chi allora? A babbo Natale?
😀
Scusami ho cliccato non volendo…
Nessuna spaccatura Carlo, stai tranquillo…anzi mi stimoli 😉
A presto
Matilde
In un passato non molto lontano una certa persona, che non cito, attraverso la propria area web teneva bordone ad un noto sito che si occupa di Disabili.
La mia frase si riferiva ad una situazione del genere ed a null’altro.
A presto, ciao!
Sono anche terapeutico … 😀