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Anche i Disabili possono giocare …

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Si ritorna a parlare di giochi e tempo libero.

Facendo seguito all’articolo di venerdì che parlava di come è possibile giocare con i mattoncini LEGO in forma digitale, torno sull’argomento con un articolo presente su LeonardoAusili.com e scritto dalla Dottoressa Francesca Caprino che mi ha gentilmente concesso di rendervi disponibile il suo esame sulle idee di gioco che si possono proporre ad un Disabile.
La dottoressa affronta l’argomento facendo un utile distinguo fra le varie forme di disabilità che ci caratterizzano. È una lettura da non perdere.

Idee di gioco per bambini in condizione di disabilità

Una premessa

La funzione del gioco nei bambini è da molti anni argomento di trattazione da parte di psicologi e pedagogisti. La letteratura evidenzia le molteplici funzioni delle attività di gioco nell’età evolutiva. Il gioco rappresenta infatti uno dei modi privilegiati per esplorare il mondo esterno e quello delle relazioni interpersonali, per sviluppare abilità motorie e cognitive, per sperimentare ruoli, per agire la propria creatività. È evidente come le attività ludiche ricoprano nei bambini disabili le medesime funzioni. Per questo motivo è dannoso e fuorviante considerare il gioco con i bambini disabili unicamente in un’ottica terapeutica, il gioco rappresenta infatti un’attività spontanea cui tutti i bambini hanno diritto. Giocare, come comunicare, risponde ad un bisogno intrinseco dei piccoli, non può divenire un mero atto riabilitativo in cui non vengano prese in considerazione le dimensioni della spontaneità e del genuino divertimento. Data questa premessa va comunque sottolineato come in presenza di deficit sensoriali, cognitivi o motori possa essere molto complesso per i bambini giocare nel medesimo modo dei coetanei. Questo ordine di problemi può essere parzialmente o del tutto risolto strutturando il setting di gioco in modo da aggirare gli ostacoli specifici posti dalle situazioni di handicap e offrire così ai bambini un maggiore grado di autonomia ed una più ampia libertà nel gioco. Le strategie facilitanti possono riguardare diversi aspetti del contesto di gioco come ad esempio:

  • lo spazio del gioco (luogo chiuso o all’aperto, illuminazione, eventuale
    piano di lavoro, posizionamento del materiale, etc.);
  • la postura del bambino;
  • il ruolo del bambino e quello di altri eventuali partecipanti (bambini o adulti) che possono svolgere una funzione complementare eseguendo attività che il bambino non riesce a fare autonomamente;
  • la scelta dell’attività di gioco (ad es. giochi causa-effetto, costruzione, disegno, manipolazione etc.);
  • la scelta del materiale e/o dei giocattoli

In queste pagine daremo particolare evidenza alla scelta dei giochi e dei giocattoli cercando di suggerire alcune idee pratiche. Rimandiamo l’approfondimento degli aspetti psico-pedagogici del gioco alla bibliografia allegata.
Nell’ambito della scelta dei giocattoli è possibile distinguere alcune categorie:

  1. Giocattoli e altri materiali comunemente reperibili sul mercato che per le loro caratteristiche si prestano ad essere utilizzati facilmente anche da chi presenti un determinato tipo di disabilità motoria, cognitiva o sensoriale
  2. Giocattoli comuni adattati per venire incontro a specifiche difficoltà (come ad esempio un puzzle cui vengano applicati dei piccoli magneti che ne facilitino il posizionamento)
  3. Giocattoli e giochi costruiti secondo i moderni criteri della progettazione universale ovvero per venire incontro dal punto di vista ergonomico e funzionale alle esigenze di quanti più utilizzatori possibile (è il caso di alcune attrezzature ludiche per parchi e giardini reperibili sul mercato come altalene, scivoli e dondoli)
  4. Giocattoli e giochi ‘speciali’ progettati appositamente per soddisfare esigenze specifiche (ad esempio giocattoli a batteria collegati ad un sensore esterno che ne consente un’attivazione facilitata per chi presenta un deficit della motricità fine, carte da gioco in braille per non vedenti etc.)

In generale quando si sceglie un giocattolo si dovrà in primo luogo tenere conto dell’età cronologica e dello stadio evolutivo raggiunto dal bambino, considerando anche le sue preferenze, gli interessi e le caratteristiche globali di personalità. La
robustezza, il costo, la riparabilità del giocattolo, il suo valore in termini educativi ed esperenziali sono altri criteri da prendere in considerazione. È infinefondamentale il grado di autonomia che un giocattolo o un gioco offrono ai bambini. Questo articolo è suddiviso in paragrafi che fanno esplicito riferimento ai diversi tipi di disabilità, sebbene sia opportuno sottolineare come la reale offerta di occasioni ludiche e ricreative debba necessariamente essere fondata sull’individualizzazione delle soluzioni piuttosto che sull’etichetta diagnostica. Bambini che presentano la stessa patologia possono essere molto diversi sia nei bisogni che nelle competenze. Le soluzioni migliori nascono dall’immaginazione, dalla creatività, dalla concreta esperienza di famigliari e operatori e dalla loro capacità di osservare e di leggere i bisogni dei bambini. È importante per questo motivo che vi sia un confronto costante tra tutte le figure coinvolte nella soluzione di questi problemi: molto spesso si scopre che per consentire ai bambini con disabilità delle attività di gioco ricche e stimolanti non serve necessariamente fare ricorso a materiali costosi.

Disabilità sensoriali

Non vedenti

Con bambini non vedenti occorre in primo luogo ricorrere a stimoli di tipo tattile ed acustico, avendo cura di proporre gradualmente i giochi e i giocattoli e di spiegare costantemente quanto viene fatto per non causare reazioni di spavento e ansia. Per i più piccoli i giochi dovranno essere scelti in base al grado di stimolazione multisensoriale che offrono; la scelta potrà così ricadere su giocattoli che producono suoni, vibrano e hanno forme accattivanti: molti giocattoli per la prima infanzia possiedono queste caratteristiche. Tutti i giocattoli che forniscono feedback acustici (macchine, bambole, strumenti musicali, mini-registratori di cassa, radioline, etc.) sono particolarmente appropriati ai bisogni dei bambini non vedenti. Esiste anche un piccolo metal detector che può essere utilizzato come gioco educativo per favorire l’esplorazione dell’ambiente. Vi sono poi delle palle speciali che vengono normalmente utilizzate da atleti non vedenti ma si prestano molto bene anche per essere adoperate da bambini anche piccoli con deficit della vista. Il gioco è reso possibile dal momento che la posizione e il movimento della palla vengono rilevate grazie ad una segnalazione acustica emessa dalla palla stessa. Libri tattili, piccoli animali di peluche e tutti i giocattoli che presentano texture di tipo diverso forniscono al bambino un’adeguata stimolazione sensoriale. Per facilitare le attività di disegno si può ricorrere a diversi metodi.
Si possono far colorare dei disegni tracciati con la colla o con altri materiali che producano un rilievo. La coloritura tramite matite e pennarelli può essere sostituita dall’applicazione di un sottile strato di sabbia colorata su di una superficie sulla quale sia stata precedentemente spalmato un sottile strato colloso. Un altro materiale povero che può essere usato per creare delle composizioni artistiche di tipo tattile sono i semi: cereali e legumi possono essere usati sia per tracciare delle linee che per riempire dei campi. Di grande utilità per le loro caratteristiche tattili possono risultare i magneti di varie fogge (lettere dell’alfabeto, piccoli animali etc.) ed i timbri. Con giocattoli difficili da esplorare attraverso una modalità tattile (giochi da tavolo, carte etc.) è consigliabile apporre delle targhette ottenute attraverso una stampante braille o un’etichettatrice in braille Ricordiamo inoltre che molti giochi da tavolo sono prodotti anche in una versione braille. Uncapitolo a parte è rappresentato dalle nuove tecnologie dell’informazione che offrono possibilità sempre nuove, ad esempio il prestigioso M.I.T. (Massachussets Institute of Technology ) ha costruito “Bricket”, un prototipo di costruzioni intelligenti corredate di microchip che possono essere programmati per emettere suoni diversi o eseguire delle azioni particolari. Questo sistema innovativo consente di costruire macchine, piccoli robot e case intelligenti in miniatura ed è stato applicato anche alle celebri costruzioni della Lego. Per bambini in età scolare e ragazzi sono possibili molti altri tipi di attività eseguibili con un personal computer. La scelta è ampia e accattivante, ci si può sbizzarrire tra giochi di ruolo, di ambientazione fantastica o d’avventura, o altri tipi di passatempo come i cruciverba, gli scacchi, vari giochi di carte (poker, black jack), la battaglia navale. Esiste persino una versione accessibile del gioco del flipper in cui un feed- back acustico avverte dei movimenti della pallina. Alcuni giochi di questo tipo danno la possibilità di disputare una partita con un altro giocatore collegato simultaneamente al P.C. I software di gioco accessibili possono per lo più essere scaricati direttamente da Internet, in alcuni casi gratuitamente; per alcuni di essi è necessario utilizzare uno screen reader, ovvero un programma che legge attraverso una sintesi vocale quanto è scritto sul monitor, come ad esempio Jaws; altri giochi hanno invece una sintesi vocale incorporata che fornisce tutte le istruzioni necessarie per giocare.

Ipovedenti

Le considerazioni sopra esposte sono valide anche nel caso in cui si debbano allestire dei setting ludici per bambini ipo-vedenti. È molto importante scegliere giocattoli costruiti con materiali diversi (plastica, legno, etc.) e che abbiano colori brillanti e fortemente contrastati. Per facilitare la percezione del materiale si possono usare in alternativa nastri adesivi colorati. Esistono carte da gioco ingrandite e altri giochi come lo scarabeo e il monopoli accessibili per chi presenti un deficit della vista.

Non udenti – Ipoacustici

Con bambini audiolesi molto piccoli si dovranno scegliere giocattoli che vibrano, si muovono e si illuminano. Con bambini più grandi si dovrà cercare di aggirare gli ostacoli di natura linguistica. L’accorgimento principale consisterà quindi nel progettare e strutturare attività all’interno delle quali sia previsto il ricorso a forme alternative di linguaggio (linguaggio dei segni Lis, parole scritte etc.). Per quanto riguarda l’utilizzo di videogiochi e di software di vario tipo occorrerà scegliere dei prodotti che contengano istruzioni sottotitolate. Si possono infine facilitare le attività inerenti la musica, oltre che con appositi percorsi di musicoterapica basati su costrutti di psicomotricità, anche con dei programmi di composizione musicale per P.C. che traducono in forma grafica le note attraverso l’uso di diagrammi, animazioni e colori.

Disabilità motorie

Le disabilità motorie possono rappresentare un serio ostacolo per lo svolgimento di attività ludiche specialmente nel caso in cui sia intaccata la motricità fine e in tutti quei casi dove i movimenti autonomi in generale siano limitatissimi. In questo caso occorre prestare particolare attenzione alle attività di gioco fin dalla primissima infanzia cercando di predisporre quanto più possibile un ambiente ludico adattato. Di grande importanza è lo studio della postura; per far sì che il bambino possa esprimere al meglio le proprie capacità motorie è infatti necessario disporre di un sistema posturale (carrozzina o seduta corredati eventualmente di cuscini e bretellaggi) idonei, e di un piano di lavoro (“vassoio”, scrivania regolabile etc.) sufficientemente agevole ed ergonomico. Nei casi di spasticità degli arti un accorgimento efficace può consistere nell’ applicare sul piano di lavoro, con delle ventose o con altri sistemi di fissaggio, un ‘maniglione’ che può essere afferrato con una mano mentre con l’altra si manipola il giocattolo o si svolge un’altra attività. Qualora possibile il bambino potrà essere fatto sedere o sdraiare su di un tappeto. È molto importante nei giochi di gruppo che il bambino sia allo stesso livello visivo dei compagni. Se è presente un deficit grave della motricità fine tale da impedire le fondamentali attività di manipolazione si possono adottare dei sensori da collegare attraverso appositi cavetti (reperibili nei cataloghi di ausili) a giocattoli o ad altri dispositivi a batteria. Anche molti elettrodomestici asciugacapelli, frullatore, macchina per i pop corn, etc.) possono essere collegati a sensori esterni per consentire attività stimolanti e divertenti. I sensori consentono di accedere in modo semplice e autonomo a numerose attività e possono essere attivati attraverso uno o più movimenti di diverse parti del corpo (mani, testa, piede, tronco etc.).
Per una trattazione più approfondita dell’argomento si vedano gli articoli precedentemente pubblicati sul nostro sito:

Analogamente i giocattoli basati su comandi a distanza (macchine, aeroplani, trenini, etc.) possono essere modificati con periferiche adattate (joystick o sensori multipli); questi comandi possono essere applicati eventualmente anche ad una centralina posta su di una carrozzina elettrica. Le attività rese possibili dai sensori sono molteplici: un sensore può servire ad esempio per attivare un proiettore per diapositive, ogni diapositiva potrà poi essere utilizzata dal gruppo classe o da altri bambini per narrare una storia. Lo stesso sistema di accesso può essere applicato ad un piccolo ventilatore portatile, lo stesso ventilatore può servire per gonfiare delle bolle di sapone insieme ad altri bambini. È molto importante considerare il posizionamento del giocattolo, per far si che questo non cada o non venga spostato accidentalmente si possono utilizzare strisce di velcro, nastro bi-adesivo o anche dei morsetti da applicare al piano di lavoro. Ad alcuni giocattoli potrebbe invece essere applicata sulla parte bassa un materiale anti-scivolo. Puzzle, giochi di incastro e altri giocattoli possono essere resi accessibili attraverso semplici modifiche artigianali (applicazione di piccoli manici di legno o altro materiale, magneti, ventose etc.). Per evitare che i giocattoli composti da più pezzi, come i puzzle, i soldatini, le macchinette, le costruzioni con cubi o mattoncini vengano spostati involontariamente, si può usare come base una scatola di metallo dai bordi bassi, un vassoietto o una teglia da forno. Per facilitare la prensione degli oggetti si possono inoltre usare dei guantini cui sia stato cucita sulla parte del palmo una piccola striscia di velcro; i guanti da bicicletta o da pattinaggio per bambini, che sono fabbricati in un tessuto anti-scivolo e lasciano scoperte le punta delle dita, possono andare molto bene. Anche sul giocattolo prescelto andrà naturalmente applicato del velcro.

Immagine di una mano che calza un guantino con velcro e regge una bambolina.

Immagine di una mano che calza un guantino con velcro e regge una bambolina.

I giocattoli dotati di un’impugnatura (ad esempio gli attrezzi giocattolo, retini, palette, racchette etc.) possono essere resi più accessibili avvolgendo manico con un bigodino di gommapiuma o con diversi strati di nastro adesivo gommato. È importante scegliere giocattoli leggeri che richiedono uno sforzo minimo per essere sollevati; anche la robustezza va valutata: eventuali parti fragili possono essere rimosse. Per quanto riguarda le attività di gioco che possono essere svolte con un P.C. il primo problema da risolvere è sicuramente quello dell’accesso: sensori abbinati ad un programma a scansione, mouse e tastiere speciali, schermi tattili e altri sistemi di puntamento alternativi possono venire incontro a questi bisogni (si veda a questo proposito il nostro articolo “Alcune funzionalità utili per l’accesso al computer” e “Software didattici: come superare la barriera del mouse” e permettere di giocare con numerosi software). Buone notizie per i più grandi: la giapponese Namco sta progettando delle periferiche adattate (un joy pad attivabile con il movimento di un solo dito) per giocare alla Play Station2. La società “New Abilities” ha invece messo a punto un sistema di accesso destinato a quadriplegici per il popolare videogioco portatile Game Boy.

Deficit del linguaggio e della comunicazione

Problemi di comunicazione possono essere presenti in numerose patologie; tipicamente questi disturbi si accompagnano a problemi di tipo motorio come nel caso delle tetraparesi spastiche. I deficit severi del linguaggio verbale possono ripercuotersi negativamente sul grado di autonomia nelle attività ludiche nonché sulla qualità e la varietà dei giochi. Le tecniche di comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) possono venire incontro a chi presenti disturbi di questo tipo (si vedano a questo proposito i numerosi articoli sull’argomento http://www.leonardoausili.com/art_caa.htm). In questi casi è di fondamentale importanza consentire al bambino di effettuare delle scelte autonome a partire dal tipo di gioco. Un semplice comunicatore mono-messaggio può stimolare il bambino ad interagire nel gioco con un adulto o con i coetanei. Comunicatori con uscita in voce (Vocas) a più caselle offrono ulteriori opportunità. Una bambina potrebbe ad esempio non essere in grado di scegliere l’abito per una bambola e di vestirla, ma potrebbe attraverso una tabella o un Voca indicare ad un adulto o ad un altro bambino quello che desidera fare. Anche per la lettura di fiabe e filastrocche si può ricorrere ai Vocas per consentire al bambino di fare domande, di interrompere e riprendere la lettura, di sottolineare quanto letto attraverso dei commenti. Recentemente la casa editrice “Editori Riuniti”, in collaborazione con il centro Benedetta d’Intino di Milano ha pubblicato una collana di libri dal titolo “Libri per bambini molto speciali”. Finora i titoli disponibili sono tre (“Tre scalini per Serena”, “Nicola a modo suo”, “Calendario dell’avvento”). I testi sono corredati, oltre che di illustrazioni, anche di caselle per la comunicazione attraverso le quali il bambino può sperimentare le proprie abilità comunicative narrative.

Disabilià cognitive

Spesso i bambini con deficit cognitivi hanno problemi nella sfera della memoria e dell’attenzione. I giochi di memoria come il Memory possono influire positivamente in questa area. Per quanto riguarda invece la motivazione e l’attenzione è sempre bene scegliere dei giochi e dei giocattoli ricchi di stimolazioni e che prevedano un feedback positivo. Il piacere del gioco può essere esaltato lavorando con materiali stimolanti come ad esempio la creta e il pongo. Il disegno con le matite può essere affiancato dalla composizione grafica con materiali diversi come ad es. la sabbia, o schiume sintetiche colorate. Molti bambini dimostrano di apprezzare attività ludiche eseguibili con dei software specifici: le caratteristiche di interattivtà e multimedialità e la presenza di costanti rinforzi positivi rendono l’utilizzo di questi programmi divertente e stimolante. Recentemente gli specialisti del reparto di neuro-riabilitazione pediatrica dell’ospedale bambino Gesù di Roma hanno pubblicato un piccolo manuale dal titolo “Gioco anch’io” nato dall’esperienza di laboratori ludici condotti dagli operatori della struttura e destinati genitori di bambini con disturbi neurologici. Il libretto offre una serie di utili spunti per diverse tipologie di gioco (disegno, costruzione, manipolazione etc.) specificando obiettivi educativi e strategie facilitanti.

Pluri-handicap

Nel caso di pluri – handicap può essere opportuno proporre giochi basati sulla stimolazione sensoriale come ad esempio i kit olfattivi. In generale i giocattoli vanno scelti in base al grado di stimolazione sensoriale offerto (contrasto cromatico, forma, dimensioni, movimento, suoni etc.). I giochi vanno proposti in modo graduale incoraggiando le risposte e le scelte. Inizialmente può essere necessario facilitare il movimento del bambino guidandone le mani. Nella prima infanzia è essenziale introdurre il bambino alla comprensione dei giochi di tipo causa effetto: l’apprendimento dei nessi causali rappresenta infatti un pre-requisito essenziale per l’acquisizione delle abilità di tipo comunicativo. Nel caso in cui vi siano deficit motori e sensoriali si potranno predisporre sensori esplorabili attraverso il tatto. In commercio è possibile trovare sensori morbidi rivestiti di stoffa, in alternativa è possibile applicare con dell’adesivo dei pezzi di stoffa o anche un oggetto di piccole dimensioni su di un comune sensore a bottone. I giocattoli devono essere posizionati in prossimità del bambino (fissandoli al letto, alla carrozzina o al tavolo), in modo che il bambino non li perda. È necessario fornire al bambino informazioni costanti su quello che sta facendo, l’ambiente di gioco deve inoltre essere tranquillo e prevedibile; dovrà essere messa ogni cura per eliminare eventuali rumori di fondo o altri elementi che possano interferire nella corretta interpretazione degli stimoli.

Link utili

  1. I giochi di Elio
    Sito dell’ educatore e esperto di giochi per l’infanzia Elio Giacone (autore di numerosi libri sull’argomento), contiene un’interessante sezione dedicata alle proposte di gioco per bambini disabili
  2. Games
    for the blind

    Sito americano sui giochi accessibili da computer per non vedenti (battaglia navale, black jack etc.), i giochi possono essere acquistati on-line (prezzo medio $20), in alternativa è possibile scaricare una versione dimostrativa. Per giocare occorre disporre di un programma di screen reader (Jaws o Window-Eyes).
  3. Associazione Scacchisti Ciechi Italiani
  4. Beniamino
    Portale dedicato ai bambini non vedenti e ipovedenti. Contiene giochi, fiabe e disegni da colorare.
  5. Ospedale Bambino Gesù
    Sul sito dell’ospe“ale pediatrico Bambino Gesù è possibile visionare e/o scaricare l’opuscolo informativo “Giochi con me?” un lavoro nato dall’esperienza dei laboratori ludici organizzati dagli specialisti del reparto di neuro-riabilitazione.
  6. Giocare con un bambino difficile
    Sezione dedicata alle attività ludiche del portale bambino handicap Agor, vi potete trovare suggerimenti di tipo educativo per genitori, operatori e insegnanti (gioco sociale precoce, gioco con giocattoli, gioco con coetanei), con particolare riferimento alle attività ludiche rivolte a bambini autistici
  7. Giocare tutti giocare insieme<br /Interessante articolo sulle attività di gioco all'aperto curato dal sito “Mobilità”, vi si trovano informazioni sulle attrezzature accessibili per parchi e giardini
  8. Stessi Giochi
    Progetto per la realizzazione di parchi giochi senza barriere
  9. Kid Smart primi apprendimenti
    Sito dedicato alle attività ludiche attuabili attraverso le nuove tecnologie rivolte a bambini in età scolare e prescolare. Vi si trovano informazioni sull’accessibilità del computer per bambini disabili e interessanti schede esercizio che propongono diversi tipi di attività (ad esempio costruire un libro virtuale con una foto-camera digitale, creare biglietti augurali, giochi di associazione etc.)

    Bibliografia

    Barbara Ardito, Giochi di segni e parole. Un manuale per leggere e scrivere con bambini sordi e udenti dai 3 ai 7 anni, Franco Angeli 2004

    Jannike Beyer , Lone Gammeltoft, Autismo e gioco, Phoenix 2001

    Jose Jorge Chade, Adriano Temporini, 110 giochi per ridurre l’handicap, Erikson 2000

    Roma Lear, Un gioco speciale: Giocattoli e attività per bambini con esigenze particolari, Edizioni la Meridiana 2003

    Sigrid Loos, Ute Hoinikis, Handicap? Anche noi giochiamo, Edizioni EGA 2001

    Laura D. Pozzi, “Il gioco e l’handicap – Ludoteche e giocattoli speciali”, (Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, Università degli Studi
    di Bologna), di prossima pubblicazione

    Cesarina Xaiz, Enrico Micheli, Giocoe interazione sociale nell’autismo, Erikson 2001

    Dott.ssa Francesca Caprino – lazio@leonardoausili.com

    Dott.ssa Francesca Caprino

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 2 commenti

    1. carmela miranda on

      salve.sono una studentessa di architettura e studiando la cosidetta architettura sostenibile mi sono posta una domanda: come si arreda una cameretta per bambini ciechi?mi piacerebbe discuterne con voi, affinchè un giorno io possa diventare più sensibile di fronte a queste problematiche. grazie. ciao!

    2. @Carmela Miranda

      L’argomento è interessante, se mi contatti per email lo sviluppiamo per poi trasferire su DisabileDoc.it esperienze, consigli e riscontri.

      Che ne dici?

      A presto, ciao!

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