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ADSL senza limiti, magari!

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È arrivata l’ADSL!

Dopo lunga e penosa attesa, finalmente, anche a Settimo Rottaro (Torino) giungerà l’ADSL. Sono stato fra i primi a sottoscrivere un pre contratto Telecom, poi alla richiesta dell’IP statico è giunta l’impossibilità di erogare un simile servizio ad un privato.

Nulla è valso motivare anche certe esigenze legate alla condizione di Disabile. Sono quindi passato a contattare Tiscali che, dopo ripetute insistenze, avrebbe lasciato aperto un canale di discussione per quando sarà effettivamente attivato il servizio.
Tele2 invece pare non offrire il servizio di IP statico nemmeno alle aziende, quantomeno così mi è stato detto.
Ho quindi contattato anche Infostrada che, come Tele2, non offre l’IP statico.

Vi evito le spiegazioni più prettamente tecniche che portano ad una tale esigenza per proporvi un quesito: come mai Telecom e Tiscali che erogano il servizio ai soggetti con Partata I.V.A. non lo offrono anche ai privati che ne fanno richiesta o, quantomeno, a quei soggetti con particolari esigenze che possono avere, come ce l’ho io, la necessità dell’IP statico?

Il Disabile ha particolari necessità, se smettessimo o non avessimo mai iniziato la litania del “Diversamente Abile” forse esisterebbe già la coscienza che a soggetti Diversi occorrono Diverse attenzioni per vivere condizioni anche solo lontanamente equiparabili a chi non ha problemi dinamici!

Tediosità tecniche a parte, un esempio che vale per tutti: correndo sul doppino telefonico si può dare e ricevere aiuto se non tramite l’eccellente Apple Remote Desktop attraverso soluzioni VPN più semplici ed anche gratuite che permettono, ripeto, di dare e ricevere un aiuto che giunge da lontano. Con l’IP statico, ad esempio, si può avere un amico od amica che ti aiuta a scrivere sul tuo stesso computer quell’articolo che, altrimenti scriveresti in due o tre ore tenendo un pennarello tra i denti. Od ancora potrebbe accadere che ci si aiuti tra Disabili, l’altro giorno Chicco (oppure … Chicco PodCast) aveva un problema legato all’acquisto di un AudioLibro. Se avessi avuto Apple Remote Desktop ed avessi conosciuto l’IP statico di Chicco avrei potuto operare a supporto di una sua reale esigenza, così, invece, ha rinunciato all’acquisto dell’AudioLibro cosa gravissima per chi a difficoltà a sfogliare le più classiche pagine cartacee!

Cara Telecom e Tiscali, se solamente investite la centesima o millesima parte di quello che spendete in pubblicità sareste in grado di finanziare una manciata di persone che rispondendo ad un vostro Diverso numero sarebbero in grado di risolvere Diverse necessità.

Andiamo su Marte, guardiamo la TV sul cellulare, viaggiamo a Mega e Mega e non siamo in grado, per un protocollo burocratico di offrire un IP statico?

Non vi sto criminalizzando anche se il tono è fermo e deciso, sto piuttosto offrendovi l’opportunità di essere fra i primi a sostenere le “Battaglie di DisabileDoc.it” traendone anche un ritorno economico dalla scoperta di un mercato spesso ignorato: i Disabili.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 9 commenti

    1. L’IP statico ultimamente è diventato un bene prezioso. Gli indirizzi IPv4 (quelli attualmente usati) sono finiti. Per far capire dico che l’ultimo blocco è stato ceduto dagli Stati Uniti alla Cina in cambio di favori commerciali. Per questo motivo i gestori telefonici hanno tutto l’interesse a mantenere il maggiore controllo possibile sugli indirizzi IP che hanno in gestione.

      L’indirizzo IP statico non sempre è una soluzione ideale soprattutto per gli utenti domestici perché espone a qualche pericolo in più che occorre essere in grado di fronteggiare. Il principale è legato alla sicurezza. Poiché l’IP non cambia qualsiasi ragazzino che non ha di meglio da fare potrebbe divertirsi nel cercare di forzare le proprie misure di sicurezza o addirittura lanciare attacchi di denial of service con una facilità maggiore di quella che si otterrebbe con un IP dinamico.

      Bando alle ciance ecco due buone notizie:

      In alcuni casi l’IP fisso è indispensabile o molto utile, in molti altri invece le limitazioni di un IP dinamico possono essere facilmente aggirate utilizzando un server DNS. In rete ci sono diversi servizi gratuiti che consentono di ottenere gratuitamente un dominio associato al proprio IP. Esistono programmini per tutte le piattaforme che si interfacciano con questi servizi per comunicare i cambiamenti di IP. Molti router ADSL attuali hanno addirittura questa opzione integrata tanto che una volta configurata all’inizio ce ne si può anche dimenticare. Un servizio come questo è fornito ad esempio da DynDNS tramite l’offerta chiamata Dynamic DNS che uso personalmente con soddisfazione. Durante la registrazione al servizio viene data la possibilità di scegliere un dominio del tipo xxx.yyy.zzz dove xxx è a libera scelta mentre per yyy.zzz è selezionato da una lista apposita. A registrazione conclusa digitando xxx.yyy.zzz in una qualsiasi applicazione si avrà lo stesso effetto dell’inserimento del proprio indirizzo IP (per essere corretti di quello inserito nell’ultimo aggiornamento del servizio). Il problema con Apple Remote Desktop (o con qualsiasi software analogo) è facilmente ed elegantemente risolto con questo sistema.

      NGI offre la possibilità di avere un indirizzo IP statico sia per connessioni analogiche che per quelle ADSL. In questa pagina si possono trovare i vari profili offerti per l’ADSL, qui parla della possibilità di ottenere uno o più IP fissi e per finire il listino prezzi. Dai commenti che ho letto in rete, il prezzo è un po’ più alto della media, ma il servizio è ottimo.

      Chiedo scusa per la prolissità e per la scarsa chiarezza.

    2. Ciao Paolo!

      Ci conosciamo bene è bene conosco le tue competenze. Servizi a costo a parte, DiasabileDoc.it tratta di realtà che fruiscono del Computer per necessità, ma che non sempre hanno conscenze specifiche.
      Il discorso che hai fatto tu è già ostico per me che comunque da mattina a sera (e tu lo sai ..) smanetto con il Computer (Mac ovviamente …). Immagina da che parte si potrebbe rotolare l’amico Chicco o molti altri …
      Se con queste semplici soluzioni si può aggirare l’ostacolo, perché i gestori non pensano, ad esempio, ad un sistema di virtualizzazione dell’IP statico?
      Non sono un tecnico, ma immagino siano poche le cose impossibili se supportate da buona volonta. O no?

      Molti Disabili non fanno trasparire i loro problemi per molti motivi giusti e sbagliati. Questo non vuol dire che abbiano una vita tecnicamente semplice. Tu mi aiutasti, dalla Puglia, a non aprire uno scatolone nel piano inferiore di una casa situata in Piemonte (X11).

      Ecco perché le cose devono essere facilitate!

      Se un Disabile come Chicco che non può parlare tiene una rubrica basata su PodCast, quindi parlata … Beh, pochi sono in grado di spiegarmi un accettabile perché dell’impossibile! 😉

    3. Il discorso che hai fatto tu è già ostico per me che comunque da mattina a sera (e tu lo sai ..) smanetto con il Computer (Mac ovviamente …). Immagina da che parte si potrebbe rotolare l’amico Chicco o molti altri …

      Provo a proporre una metafora per spiegare il problema. Gli indirizzi IP sono paragonabili ai numeri di telefono di una compagnia telefonica mobile, sono in numero finito, ad ogni utente ne è associato uno. Un abbonamento con IP statico equivale a chi una volta avuto un numero lo tiene a vita, un abbonamento con IP dinamico equivale a coloro che cambiano numero di telefono a seconda di come variano le offerte dei gestori.
      Però quanti ricordano a memoria tutti i numeri di telefonino dei propri amici e conoscenti? Io no, se ci riuscite beati voi 🙂 . Per risolvere il problema utilizzo la rubrica inclusa nel mio cellulare. Qui per ogni numero è associato un nominativo. Se voglio chiamare un mio amico mi serve solo sapere il suo nome, se poi ha cambiato numero chi se ne frega, nella rubrica c’è sempre quello giusto perché il mio amico mi ha avvertito del cambio.
      Il servizio DNS è l’equivalente della rubrica telefonica: associa ad un indirizzo IP un nome facile da ricordare. DynDNS offre questo servizio gratuitamente.
      Se io (o meglio il mio router) comunico il mio IP a DynDNS ogni volta che cambia, chi prova a contattarmi con il nome che ho registrato ci riuscirà senza problemi.

      Se con queste semplici soluzioni si può aggirare l’ostacolo, perché i gestori non pensano, ad esempio, ad un sistema di virtualizzazione dell’IP statico?

      Non è possibile, o meglio ci sarebbero dei compromessi che in questo caso lo renderebbero quasi inutile.
      Continuando la metafora precedente, un IP virtuale (come l’ha chiamato Carlo) non può esistere, è come se si utilizzassero le lettere dell’alfabeto per creare nuovi numeri, la cosa funzionerebbe, ma a patto di cambiare tutti i telefoni del mondo, tutte le centrali telefoniche, …
      Per aggirare il problema si usano quelli che si chiamano server NAT (sono integrati in tutti i router e sistemi operativi), questi permettono di condividere un solo IP pubblico tra più computer. La cosa è paragonabile ai centralini telefonici, ad un unico numero possono rispondere più persone. Affinché la cosa funzioni è necessario che il centralino sia configurato correttamente. Questo evidentemente è una complicazione ulteriore al sistema.

      Spero di essere stato un po’ più chiaro. Se qualcuno ha bisogno di ulteriori dettagli, cercherò di spiegarlo ancora meglio.

    4. Ciao Paolo!

      Spero di essere stato un po’ più chiaro. Se qualcuno ha bisogno di ulteriori dettagli, cercherò di spiegarlo ancora meglio.

      Eccomi con le domande, ma prima una premessa: ovviamente tutte le risposte devono basarsi sull’utizzo dell’IP dinamico.

      1. Come può Carlo Filippo aiutare Chicco tramite Apple Remote Desktop se chicco ha un IP dinamico? Quante “manovre” deve fare chicco per comunicarmi l’IP in uso?
      2. Il telelavoro (anche non retribuito) è una realtà per i Disabili. Con DynDNS, ad esempio, come faccio a “bannare” (credo si dica così) i miei accesi in WordPress, phpAdsNew o …
      3. Il discorso fatto al punto a. può valere anche per i collaboratori “amatoriali” di un portale …

      Questi sono i tre quesiti di base che, personalmente, so risolvere con l’IP Statico o Fisso che dir si voglia.

      Ribadendo che non sono un tecnico, non credo neppure che la mia idea di virtualizzare l’IP sia tanto folle (magari Follis …). Mi spiego meglio: i gestori sono in grado di riconoscere il numero da cui si chiama il server, il numero telefonico di rete fissa è unico quindi non capisco perché si debbano cambiare tante apparecchiature a livello mondiale quando ciò che occorre è solamente rilevare un valore già noto e demandare al gestore la memorizzazione di quello che potrebbe fare DynDNS, ma senza che l’utente debba fare nulla di più rispetto all’utilizzo di un abbonamento ADSL con IP casuale. Sbaglio?

      Piuttosto, anche grazie alla tua competenza, sarebbe bello ed utile esaminare delle protezioni Firewal software ed hardware con relativi costi approssimati per per affrontare il vero problema che è quello legato alla Sicurezza, ai possibili intrusi nel proprio Computer.

      Attendo di capire, ciao Paolo! 😉

    5. Come può Carlo Filippo aiutare Chicco tramite Apple Remote Desktop se chicco ha un IP dinamico? Quante “manovre” deve fare chicco per comunicarmi l’IP in uso?

      Non più di un paio di click. I modi sono tanti e variano a seconda di come Chicco si connette ad Internet. Un modo universale è quello di usare uno dei tanti siti che comunicano il proprio IP, cercando “my ip” su Google ne vengono fuori alcuni. Oppure lo stesso disabiledoc.it potrebbe offrire il servizio con uno sforzo praticamente nullo.
      Utilizzando DynDNS si ovvierebbe anche a quello sforzo. Se Chicco si fosse registrato ad esempio chicco.homedns.org, basterebbe usare questo indirizzo per raggiungere il suo computer.

      Il telelavoro (anche non retribuito) è una realtà per i Disabili. Con DynDNS, ad esempio, come faccio a “bannare” (credo si dica così) i miei accesi in WordPress, phpAdsNew o …
      Il discorso fatto al punto a. può valere anche per i collaboratori “amatoriali” di un portale…

      Non si può. Generalmente i software tipo quelli che hai citato usano semplicemente l’IP per filtrare le richieste. Una soluzione sarebbe l’uso dei cookie, ma occorrerebbe che questi software supportassero questo sistema. Io non li conosco e non so se magari esistono dei plugin appositi.
      Ci sarebbe una soluzione un po’ articolata ma probabilmente non sarebbe soddisfacente.

      Ribadendo che non sono un tecnico, non credo neppure che la mia idea di virtualizzare l’IP sia tanto folle (magari Follis …). Mi spiego meglio: i gestori sono in grado di riconoscere il numero da cui si chiama il server, il numero telefonico di rete fissa è unico quindi non capisco perché si debbano cambiare tante apparecchiature a livello mondiale quando ciò che occorre è solamente rilevare un valore già noto e demandare al gestore la memorizzazione di quello che potrebbe fare DynDNS, ma senza che l’utente debba fare nulla di più rispetto all’utilizzo di un abbonamento ADSL con IP casuale. Sbaglio?

      Quello che dici è vero, ma vale solo all’interno della rete dell’operatore telefonico. Se io uso Alice e tu Fastweb, un tuo indirizzo virtuale sarebbe incomprensibile per me e viceversa. Il bello di internet è proprio l’universalità delle regole che lo governano.
      Inoltre non tutte le connessioni ad internet provengono un operatore telefonico, le università o le grosse aziende ad esempio sono connesse direttamente alla grande rete.
      Per sopperire all’esaurimento degli indirizzi IP è stato creato un nuovo protocollo chiamato IPv6 che permette di avere un numero di IP oltre ogni comprensione (280 milioni di miliardi di IP per ogni metro quadro di superficie terrestre mari compresi). Prima che il sistema si diffonda però passeranno ancora degli anni. Il servizio attuale si chiama IPv4, mentre quello a DynDNS si chiama DNS, infine la tecnica per far usare lo stesso IP che ho nominato in un precedente commento è il NAT (ai link si può trovare la spiegazione che dà Wikipedia a queste tecnologie).

      Piuttosto, anche grazie alla tua competenza, sarebbe bello ed utile esaminare delle protezioni Firewal software ed hardware con relativi costi approssimati per per affrontare il vero problema che è quello legato alla Sicurezza, ai possibili intrusi nel proprio Computer.

      Se si usa un mac non bisogna preoccuparsi di molto, i paranoici possono abilitare il firewall di sistema. Per gli utenti PC non mi espongo in quanto mi tengo lontano da ceri ambienti 😀 . Chi si collega tramite un router probabilmente avrà a disposizione il firewall interno al dispositivo. Chiaramente poi il discorso varia a seconda delle esigenze di ognuno.

    6. Ciao Paolo!

      Non più di un paio di click. I modi sono tanti e variano a seconda di come Chicco si connette ad Internet. Un modo universale è quello di usare uno dei tanti siti che comunicano il proprio IP, cercando “my ip” su Google ne vengono fuori alcuni. Oppure lo stesso disabiledoc.it potrebbe offrire il servizio con uno sforzo praticamente nullo.
      Utilizzando DynDNS si ovvierebbe anche a quello sforzo. Se Chicco si fosse registrato ad esempio chicco.homedns.org, basterebbe usare questo indirizzo per raggiungere il suo computer.

      Per mettere in pratica le tue indicazioni manca solamente che Apple mi omaggi una copia di Apple Remote Desktop …
      Cara Apple Italia è Natale .. 😉

      Buone Feste e Felice 2007!

      Non si può. Generalmente i software tipo quelli che hai citato usano semplicemente l’IP per filtrare le richieste. Una soluzione sarebbe l’uso dei cookie, ma occorrerebbe che questi software supportassero questo sistema. Io non li conosco e non so se magari esistono dei plugin appositi.
      Ci sarebbe una soluzione un po’ articolata ma probabilmente non sarebbe soddisfacente.

      Se domani non avrò un riscontro da NGI S.p.A., la contatterò per portare avanti il discorso di un “DDoc IP”!

      Se si usa un mac non bisogna preoccuparsi di molto, i paranoici possono abilitare il firewall di sistema. Per gli utenti PC non mi espongo in quanto mi tengo lontano da ceri ambienti :D. Chi si collega tramite un router probabilmente avrà a disposizione il firewall interno al dispositivo. Chiaramente poi il discorso varia a seconda delle esigenze di ognuno.

      Ciò che scrivi è vero. Bisogna però considerare che non tutti, purtroppo, usano un Apple Mac dotato di un OS X da paura … E tra un po’ arriverà anche Leopard!
      Faccio però un appunto basandomi su esperienze di 2/3 anni fa: il Firewall interno all’OS X dovetti disattivarlo perché mi impediva connessioni FTP con Server Linux e Windows.
      Un caro amico, Beppe Gamboni ha installato per se un Firewall hardware di cui gli chiederò notizia …

    7. Buone Feste e Felice 2007!

      Anche a te e a tutti coloro che leggono il sito.

      Bisogna però considerare che non tutti, purtroppo, usano un Apple Mac dotato di un OS X da paura … E tra un po’ arriverà anche Leopard!

      Grazie a questo sito e al tuo blog avranno modo di vedere cosa si perdono. Potrei anche mettermi a spiegare i tecnicismi, ma niente sarebbe più convincente dei pareri tuoi o di Chicco o di tutti gli altri macuser disabili.

      Faccio però un appunto basandomi su esperienze di 2/3 anni fa: il Firewall interno all’OS X dovetti disattivarlo perché mi impediva connessioni FTP con Server Linux e Windows.

      In 2/3 anni le cose cambiano radicalmente. Il firewall di Mac OS X è sempre lo stesso (è un prodotto eccezionale), ma ora si configura quasi da solo, ed in Leopard farà cose straordinarie. Comunque come ogni cosa, per essere produttiva ha bisogno di essere configurata e personalizzata secondo le proprie esigenze. E se ci sono problemi (almeno su Mac) c’è sempre una community pronta ad aiutare.

      Un caro amico, Beppe Gamboni ha installato per se un Firewall hardware di cui gli chiederò notizia …

      Un firewall hardware è un sistema più sicuro ed universale, ma ha anche il suo costo che può non essere giustificabile per un utente.

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