Disabile DOC parla del supporto offerto da ilMac.net.
Vita Indipendente significa anche poter usufruire di prodotti commerciali studiati con la sensibilità di chi ne immagina un uso anche per mano di una persona Disabile. La parola d’ordine è “parlarne”! Non però nei soliti ambiti legati ala realtà del Disabile, ma su palcoscenici pubblici e comuni.
Marco Pini con tutta la Redazione de ilMac.net ha coltivato da tempo il tema dei Disabili interfacciati alla Tecnologia, in questo caso firmata Apple.
Ieri è tornato sul tema con l’articolo “iPhone & Disabili Perché potremmo guadagnarci tutti”.
L’articolo va letto. Dovrebbe anche essere da stimolo per voi, miei colleghi Disabili, a scrivere su DisabileDoc.it di soluzioni desiderate molte delle quali saranno certamente fattibili. Non dimentichiamoci, nel criticare il Mondo, che spesso Ingegneri, Designer e … Non possono essere a conoscenza delle nostre necessità, perché non le vivono, non le sperimentano e patiscono ed ancora perché stiamo creando l’unica Barriera di Categoria: quella Architettonica.
Considerando la, spesso scarsa, mobilità del Disabile non dovrebbe certo essere al primo posto, ma c’è in quanto sovente insormontabile e falso manifesto di un impegno sociale inesistente!
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1 commento
Sono tre anni che mi occupo di lavoro/disabili, in autonomia insieme ad una collega anche lei in carrozzina. Ho visto e toccato con mano che le vere barriere non sono quelle architettoniche, che, volendolo, in qualche modo si riesce a superare. Sono le socio/cultural/familiari che sono insormontabili. Quella ragazza, oggi trentenne, con la mia stessa malattia da 14 anni (io ci convivo da 27), cui la mamma ha detto:”è inutile che studi tanto sei disabile!”
si è trovata esclusa da ogni possibilità di crescita, di confronto, di socialità. Oggi dirigo una ricerca per conto della SDA BOCCONI sulle leggi 68/99 e seguenti, per capire le reali difficoltà delle Aziende al rispetto dell’obbligo di assunzione. Dalla carrozzina, grazie al fatto che ho una Laurea giovanile (ho 54 anni) e che al riconoscimento della condizione di disabile, undici anni fa, escluso dalla Azienda di cui ero dirigente, ho preso un PH Doctorate USA solo per mettermi alla prova. Non voglio spingere tutti i colleghi disabili a gettarsi nel marasma dello studio parossistico.
Dico solo che noi disabili dovremmo sentire una forma di dovere sociale a dare l’esempio nel FARE NONOSTANTE!
Uno dei massimi esperti al mondo di Sclerosi multipla mi ha definito ad un recente convegno sulla malattia al San Raffaele:”un paziente amico affezionato con cui collaboriamo da dieci anni”. Questo mi fa sentire obbligato a dare l’esempio agli altri, anche normodotati, di cosa vuol dire quardare avanti e non fermarsi mai. L’agire secondo principi eticamente corretti verrà comunque riconosciuto anche economicamente. E’ quello che succede a me e che succederà a tutti quelli che vorranno imitarmi. Come dice un amico pubblicitario: “SIAMO BIS-ABILI!”.
Aldo Maria Arrigoni – aldomaa@tin.it