Sesso e vita sessuale, una carenza spesso gravosa per molti Disabili. Riflessioni e considerazioni su un problema da affrontare e risolvere.
Sono poche le persone che hanno il coraggio di esprimere i propri pensieri come anche sono poche quelle in grado di comprendere le altrui necessità. Questo articolo apre una discussione che durerà molto e si articolerà attraverso altri testi che metteranno in evidenza le diverse ragioni e le Diverse ragioni. Le prime si contrapporranno alle seconde che, avendo la D maiuscola giungeranno da persone Disabili.
Il pudore e la morale nonché il soddisfacimento della propria vita potranno far coincidere i due punti di vista. Laddove accadrà avremo un Disabile “appagato della sua vita” od una persona Normaloide in grado di vedere oltre, verso le esigenze che possono essere di una vita vissuta differentemente. L’articolo che leggerete di seguito giunge dal Corriere.it, ma è stato ripreso da altri Portali come, ad esempio disabilicom – Yahoo! Gruppi e www.disabileforum.com.
Nel collegarmi a Yahoo! ho notato un banner pubblicitario che qui di seguito riproduco:
Accattivante immagine! Quanti Disabili potranno trovarsi in quella situazione? Quanti in quei luoghi e … Quanti hanno il coraggio di “urlare” le proprie voglie o desideri? Pur vivendo una realtà che “sollecita” molto gli istinti …!
Un grande Uomo poi grande Papa pronunciò queste parole:
«Particolare attenzione merita la cura delle dimensioni affettive e sessuali della persona handicappata. Si tratta di un peso spesso rimosso e affrontato in modo superficiale e riduttivo o addirittura ideologico …»
Paolo Giovanni II
Gli approfondimenti seguiranno, ora vi lascio alla lettura dell’articolo firmato da Ivo Caizzi.
Sesso a pagamento con i disabili In Olanda le “volontarie del piacere”
«2.500 contatti all’anno. Il prezzo? 85 euro per un’ora e mezzo»
La Bbc ha raccontato il caso di alcune suore che hanno aiutato un ventenne handicappato a trovare una prostituta su Internet
ZEIST (Olanda) — «Loro si sentono bene e io provo belle sensazioni nell’offrire il mio aiuto a chi ne ha bisogno ».Così l’infermiera olandese Tika spiega perché ha deciso di estendere il suo lavoro di assistenza agli handicappati anche al sesso, entrando tra i «volontari a pagamento » dell’Associazione per le relazioni alternative Sar di Zeist in Olanda, che si dichiara la prima al mondo nata per risolvere questa esigenza ai disabili impossibilitati a soddisfarla. Il Sar è un’espressione tipica della permissiva cultura laica degli olandesi. Ma è guardata con sempre meno pregiudizi anche dai cattolici da quando Papa Giovanni Paolo II ammonì: «Particolare attenzione merita la cura delle dimensioni affettive e sessuali della persona handicappata. Si tratta di un peso spesso rimosso e affrontato in modo superficiale e riduttivo o addirittura ideologico ».
La Bbc di Londra ha raccontato il caso delle suore di un ospedale di Oxford, che hanno aiutato un ventenne handicappato a trovare una prostituta su Internet per esaudire il suo desiderio di provare cosa è il sesso. A Zeist si sono organizzati. «Con dodici volontarie e cinque volontari consentiamo circa 2.500 contatti sessuali all’anno, richiesti al 95% da handicappati maschi e per il resto da donne», spiega uno dei fondatori del Sar, René Vercoutre, olandese, 65 anni, immobilizzato sulla sedia a rotelle da quando aveva 15 anni. Sposato e padre di due figli, Vercoutre dopo il divorzio non si rassegnò a considerare l’astinenza sessuale obbligata come l’immobilità. Nell’82 fondò l’associazione con altri quattro disabili nella sua Zeist, un piccolo centro vicino a Utrecht. All’inizio emergevano problemi, tra cui richieste «sommerse» di regali costosi dopo le prestazioni sessuali. Poi è stato sviluppato il sistema del «volontariato a pagamento». Un incontro dura in genere un’ora e mezzo e costa 85 euro, che vanno quasi tutti ai volontari.
Una piccola parte copre le spese del Sar, che opera come un call center autogestito dagli handicappati. Il prezzo fisso scoraggia gli abusi, l’illusione di coinvolgimenti sentimentali e le richieste troppo frequenti. La «procedura» è semplice. Si telefona e si chiede un contatto a casa o in albergo. La volontaria o il volontario valutano la situazione caso per caso. «Più della metà dei clienti hanno handicap mentali, gli altri fisici—dice Vercoutre —. Operiamo in Olanda e nelle zone di confine del Belgio e della Germania. Alcuni clienti arrivano da lontano. Un medico di Roma viene due volte all’anno in Olanda per beneficiare dei nostri contatti». Molti disabili preferiscono sempre lo stesso partner. Altri cambiano frequenza e volontari. Alcuni sono ricorsi al Sar perché volevano provare almeno una volta nella vita. «L’esperienza mi ha fatto capire che il sesso è molto importante per gli handicappati e che una prostituta spesso non ha la delicatezza necessaria in queste situazioni— afferma Carolien, volontaria del Sar da 15 anni —.Dopo un contatto soddisfacente i disabili si sentono meglio, si tranquillizzano, guadagnano in autostima. Ero assistente di un medico quando dei pazienti del Sar mi convinsero a provare. In genere i contatti con chi ha ritardi mentali sono più difficili rispetto a quelli con chi ha handicap solo fisici».
Scettici restano gli organismi assistenziali olandesi. «Solo pochi comuni danno un contributo minimo ai clienti del Sar—dice Vercoutre —. Invece andrebbero aiutati tutti gli handicappati con difficoltà economiche, come avviene per le prestazioni di uno psicologo o di un fisioterapista». Qualche disabile a volte si innamora. «Noi lo incoraggiamo a vivere i suoi sentimenti nel proprio intimo, chiarendogli però che non possiamo ricambiarli — afferma Tika, che si fa chiamare così per tenere riservato il suo nome —.Di questa mia attività parlo solo con pochi amici fidati. In Olanda quello che fa il Sar tanti non lo apprezzano». Pol K., 36 anni, immobilizzato dalla nascita, i contatti li richiede solo tramite la badante per tenerli nascosti ai genitori.
Ivo Caizzi
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1 commento
…io ci provo a parlarne nel mio blog, ho la distrofia…cerco in qualche modo di far capire alla gente che anche noi abbiamo i nostri desideri.