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Disabili, Politici, Normative e … Il problema irrisolto della Mucca Pazza!

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Problema di nutrizione (troppa carne)? Problema di politici? O problema di normative?

Vi prego, non perdetevi la lettura dell’articolo “Il gioco dei tre contrassegni?” a firma del Dottor Luca Faccio di LucaFaccio.it a seguire troverete una mia chiosa che ricorderà il titolo di questa News.

Mi raccomando, quanto segue è da sballo!

Il gioco dei tre contrassegni?

Tagliandi
Ricordo che da bambino quando giocavo al gioco delle tre carte mi arrabbiavo molto perchè non riuscivo ad indovinare dov’era nascosto l’asso ed ora mi incavolo allo stesso modo, anzi di più, perchè vorrei capire quale dei tre contrassegni per disabili è quello valido.
Luca FaccioIl tagliando (di sinistra) ha solo valenza nazionale e se una persona visita uno stato estero il permesso non viene riconosciuto e chi lo possiede può essere multato.
Il tagliando (sulla destra) è rilasciato dal comune di Pesaro ed è privo di qualsiasi simbolo identificativo in quanto si adegua alla legge Privacy che impedisce l’esposizione dei dati personali e di simboli identificativi ma l’adeguamento a tale legge fa sì che questo permesso non venga riconosciuto su tutto il territorio nazionale ed ecco perchè anche i possessori di tale permesso possono venir multati se escono dal proprio comune.
Il tagliando (centrale) ha valenza europea ma nel nostro Paese non è ancora entrato in vigore sempre per motivi di Privacy.
Ho compiuto varie ricerche in merito ed ho trovato che il Parlamentare Marcello Vernola (Forza Italia) ha formulato un’interrogazione parlamentare per dare una risposta dopo che una signora in possesso di regolare contrassegno italiano in territorio francese è stata multata.

“La polizia Italiana riconosce la validità dei contrassegni rilasciati in altri Stati membri, perché allora – si chiede Vernola – negli altri Stati membri non è riconosciuto il contrassegno per portatori di handicap rilasciato dalla Stato Italiano?”

La replica è del commissario Ue agli Affari sociali, Wladimir Spidla, che precisa che i cittadini disabili residenti in uno degli Stati membri possono richiedere alle competenti autorità di ciascun paese – in cui viaggiano o soggiornano temporaneamente – una carta speciale di parcheggio, presentando un certificato medico a supporto della domanda. Insomma, i cittadini interessati devono domandare il rilascio del modello europeo del contrassegno di parcheggio al proprio Comune di residenza. Il permesso è personale e non è legato a un veicolo specifico né subordinato al possesso della patente. Questo in attesa che venga applicato un documento del Consiglio dell’Unione Europea che raccomanda agli Stati membri di introdurre criteri comuni per l’emissione di una carta di parcheggio uguale in tutti gli Stati.

Sul caso della cittadina italiana, il Commissario ha confermato la validità della contravvenzione, in quanto la signora non si era premunita del permesso per disabili nel Paese in cui circolava. Tuttavia Spidla ha tenuto a stigmatizzare l’episodio, in quanto la polizia deve anche rispettare le norme sulla libera circolazione delle persone e sull’uguaglianza di trattamento, norme che di fatto violate con le due seppure ineccepibili multe.” (Tratto dawww.csvbasilicatacdh.it).

Da quanto afferma il commissario Ue agli affari sociali i Comuni locali o gli alti Stati europei devono rilasciarci il contrassegno europeo attraverso le autorità competenti o mi sbaglio?

Ma se per la legge sulla Privacy in Italia non adottano il contrassegno europeo come fanno i Comuni di residenza a rilasciare il permesso europeo?
Nel gioco delle tre carte la carta vincente è l’asso ed invece tra i tre contrassegni per disabili nessuno “vince”.
L’unica cosa certa è che se il cittadino viene multato per incongruenza legislativa di cui non può essere responsabile, comunque la multa la deve pagare e nessuno lo rimborsa.
Mi impegnerò con tutte le forze affinché venga approvato il contrassegno europeo.
Visto che i NOSTRI DIPENTENTI sono fieri di averci fatto entrare in Europa perchè non approvano tale permesso?

Riferimenti legislativi

legge sulla Privacy: articolo 74 del DLGS 196/2003 (fonte www.garanteprivacy.it) articolo 188 del codice della Strada (fonte www.patente.it)

articolo 381 del relativo regolamento di attuazione (d.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495) (fonte: www.infrastrutturetrasporti.it)

Dottor Luca Faccio

Se avete letto l’articolo di Luca avrete certamente compreso come ad animare il Festival delle Assurdità e dei Paradossi vi siano soggetti di ogni estrazione: Disabili, Politici. quindi Legislatori e …
Non potendo dare una umana giustificazione a tanta deficienza non resta che pensare che il problema della Mucca Pazza ci sia ancora come c’era prima che lo scoprissero. Forse l’essere umano è fuori di testa perché anche lui non è un carnivoro e mangia comunque carne e farine di origine animale?

Come si fa a vietare il simbolo della Carrozzina, quindi del Disabile, per motivi di Privacy? Posso capire vietare il simbolo del “Coglione”, per altro mai istituito (Purtroppo!) perché metterebbe in risalto un dettaglio che potrebbe facilmente essere celato al mondo (Purtroppo!). Quello che è inaudito è pretendere di non rilevare la disabilità tramite un simbolo. Quando un Disabile fisico come Me o Luca scende dall’auto credete che commini normalmente o non faccia uso di carrozzina per tutelare la sua Privacy?
Non è che per tutelare la Privacy ci si dovrà mettere un Burca perché altrimenti si esteriorizza la propria disabilità? Forse non basta, occorre un mini Gazzebo chiuso da tende scure altrimenti qualcuno potrebbe vedermi ciondolare o intuire la carrozzina di Luca, sempre sotto l’insufficiente Burca.

Ma poi, il problema del tagliando non esiste … Se siete abitanti UE avete diritto ad averne uno da ogni stato. Tante volte non ci si pensa alla fortuna! Provate a pensare a quanti uffici dovremmo bussare, trovandoli prima …, se dall’Italia volessimo andare in Finlandia in auto. Gli amici ci pagherebbero per provare un’emozione nuova!
Comunque, io domani chiamo Alpitour. Se non hanno uno specifico programma per Masochisti ne creiamo uno che contempli l’Europa accompagnati da un Disabile. Sui cataloghi leggerete: “L’Europa ufficio per ufficio!”.

Poi vogliamo parlare di vita indipendente …

Comunque è ora di autocritica: i Disabili come possono pretendere qualcosa sin tanto che accettano passivamente certe assurdità? In Italia vi siete mai chiesti chi tutela i Diritti dei Disabili? Nessuno!
Stando a vecchie stime ci sono circa 2.800 Associazioni operanti nel Sociale. È un numero da capogiro! Se fossero consapevoli del perché esisto avrebbero già mandato sotto processo chi a pensato di rimuovere il simbolo del Disabile e chi non ci ha ancora equiparato al resto dei paesi d’Europa, quelli intelligenti in materia …

Quando ho creato DisabileDoc.it l’ho pensato come fonte di aggregazione per Disabili Protagonisti che non ne possono più di essere travolti da un mare di follia. I diretti interessati sono sempre quelli che la san più lunga … Quando la necessità la vivi non devi immaginare cosa fare, lo sai e non aspetti altro che poterlo fare!

Prima di chiudere scusatemi l’uso del termine “Coglione”. L’ho usato perché sovente c’è il rischio di non essere chiari e perché il buon Maurizio Costanzo, che di comunicazione se ne intende, ha più volte sottolineato che quando ci vuole ci vuole!

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 6 commenti

    1. Arduini Massimo on

      Non dovrei essere io a commentare, e vi dico perché.
      Il tagliando del Comune di Pesaro è il mio. Vi piace la nuance che ha preso, la sfumatura dal giallo al bianco?
      L’ho ricevuto arancione il 21 ottobre 2005, usato si e no, 50 volte, ed è ridotto così. Sul foglio che lo accompagna si trova scritto: “… se illeggibile, è necessario cambiarlo …”.
      E’ leggibile, ma irriconoscibile e non identificabile. E allora? Ho scritto all’assessore che io voglio il contrassegno, sotto la mia responsabilità, me ne frego della privacy: mi devo vergognare di essere in carrozzella o di riscuotere 242,00 euro al mese?
      Massimo

    2. E cosa ti aspettavi? Quando io sembro un matto che continua a dire che sia l’Italia che L’Europa Unita serve solo alle grandi multinazionali, che con l’avvento della moneta unica hanno risolto vari problemi di transazioni …. compresa mafia camorra ecc.. ma che per il vero cittadino nulla è cambiato ma sono solo aumentate le spese perchè l’euro è stato rapportato alle vecchie 1.000 lire di un tempo. In quanto a questa fantomatica Europa Unita, non ci ho mai creduto. Ricordiamoci o proviamo a studiare la storia, e ci si accorgerà che la prima cosa da fare era una Costituzione Unica Europea, accettata da tutti i paesi menbri e controfirmata. Dopo questo allora si può parlare di Europa Unita, dove chiunque menbro deve avere documenti uguali e valevoli per tutto il territorio. Altrimenti non è servito a nulla. A nulla serve pagare il Parlamento Italiano e quello Europeo, oggi abbiamo solo leggi su leggi, e infatti come volte accade le leggi di uno stato vanno in conflitto con quelle Europee.
      La fantomatica “Bozza” di costituzione giace dentro un cassetto. La differenza che in altri paesi esteri, non vi è stata la speculazione con l’euro cosa che da noi invece è avvenuta.
      Risultato nessuno solo e semplice burocrazia per il povero cittadino già vessato. Non parliamo per noi poveri disabili, si raddoppia il problema.
      Purtroppo e dici bene ci sono tante associazioni ben 2800 ma a che servono? Lo sbaglio è nostro, che dovremmo chiedere a voce alta una unica associazione che ci tuteli. Ma questo come al solito è voluto per frammentare l’unione che si potrebbe creare tra disabili che posso affermare sono tanti (un piccolo esercito) e allora far pesare la loro voce. Meglio sparpagliati ognuno per suo conto che uniti.

    3. Ho letto l’articolo ed i vs. commenti e sono perfettamente d’accordo. Sono italiano ma abito a Parigi da molto tempo. Mio padre abita in Italia ed é disabile e mi sono informato riguardo il contrassegno europeo. Sono tutte fandonie le storie riguardanti il rilascio del contrassegno presso i paesi stranieri, i documenti italiani non sono riconosciuti per il rilascio del contrassegno e comunque ci vorrebbero traduzioni ufficiali e non si sa quanto tempo. In Francia per esempio é stato adottato e generalizzato il modello europeo che sostituisce quello francese. Chi ha ancora il contrassegno nazionale puo’ richiedere il nuovo ed in ogni caso alla data del rinnovo verrà rilasciato solo il mod. europeo. Preciso che la legge riguardante il mod. europeo data del 1/01/2000 ed é assolutamente scandaloso che l’Italia non si sia ancora adeguata, con la scusa assurda della legge sulla privacy ! Confermo che il contrassegno italiano non é valido per legge negli altri paesi dell’Unione ed io ho già pagato parecchie multe. Dipende anche dal buon senso degli agenti di ogni paese ma evidentemente bisogna accettare l’idea di una certa ignoranza e mancanza di sensibilità che caratterizza questa categoria, a livello internazionale e non solo italiano.

    4. Scusatemi se chiedo una cosa che può sembrare banale ma che in realtà non lo è. Sto cercando informazioni sulle origini normative e non del Logo dei disabili, per capirci quello della carrozzina. Da dove viene? chi lo ha inventato , ma sopratutto chi ha deciso che quello è il simbolo che rappresenta i disabili?
      invero non tutti i disabili sono carrozzati e spesso questo crea confusione, dunque sto cercando il materiale da dove evicere come ma esiste solo tale simbolo per raffigurare la disabilita…
      Grazie
      Ale

    5. Salve,
      allora, riassiumiamo.
      Dovendo andare a Parigi..che fare ? Lasciare a casa il permesso giallo e pagare il parcheggio normale? Portarlo, usarlo e pagare le “possibili” multe? Lasciare la macchina qui senza il contrassegno e parcheggiarla dove ? In aeroporto no, sotto casa no (ho solo il permesso disabili e non quello dei residenti) sinceramente la voglia del viaggio è mezzo cancellata…..Troppi problemi o incertezze…ahhhh avere un auto blu (visto che non abbiamo il contrassegno blu… 🙂
      loretta

    6. Il problema del contrassegno è vecchissimo, ma ovviamente sia l’Italia sia l’Europa non interessa, risolvere il problema in quanto continuo a dire che siamo l’ultimo gradino persino della scala sociale. Inoltre, non credo che nessuno possa capire i disagi che provocano a noi diversamente abili con tutte queste normative.
      In Italia, è un labirinto di normative, sulla nostra categoria, e se viene data una prestazione che ti spetta, sembra avere una concessione. Questa è la cruda realtà di noi disabili, per non parlare come leggevo dello scritto del Sig. Alessandro del simbolo, infatti i diversamente abili vengono visti solo dal punto di vista se carrozzati, altrimenti se si è in piedi, sei uno che scoppia di salute.
      inoltre adesso sui permessi è stata data una stretta per colpa del solito abusivismo, e quindi ad esempio in certe Asl di competenza, se non appari in carrozzina, non ti viene concesso.
      Sembra assurdo, ma ci sono anche delle patologie che non si vedono, ma sono più pericolose di persone che non hanno più l’uso degli arti inferiori.
      http://www.ilmid.it Coordinatore di Roma

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