Conosciamo il Museo Louis Braille.
La visita al Museo Louis Braille di Milano vi permetterà di conoscere l’evoluzione del metodo di scrittura che a permesso ai ciechi di scrivere e leggere.
Aperto a Milano un nuovo museo. Da vedere.
All’Istituto dei Ciechi di Milano, a partire dal lontano 1864, viene adottato, primo in Italia, il codice Braille che ha dato inizio alla vera grande rivoluzione culturale per i ciechi. Il braille ha rappresentato e rappresenta per i ciechi la risoluzione del problema della scrittura e della lettura in maniera diretta, senza intermediari. Questo cammino ha avuto anche un risvolto tecnico relativo alle macchine e agli strumenti che sono serviti per produrre la scrittura e di conseguenza permettere la lettura tattile. Da qui è nata l’idea di raccogliere in un museo le testimonianze che hanno segnato questo cammino e che hanno lo scopo di mantenere viva la memoria di un passato unico e straordinario. Costituire un luogo della memoria nasce dalla consapevolezza del grande lavoro compiuto dai pionieri della tiflologia e che ci ha portato oggi ad utilizzare per i non vedenti le più innovative tecnologie informatiche. Il Museo intitolato a Louis Braille raccoglie le prime macchine che sono servite per punzonare le lettere in rilievo, le prime tavolette per la scrittura manuale del braille nonchè le prime macchine dattilo-braille. Particolarmente interessanti sono le tavole geografiche e astronomiche di Monsignor Luigi Vitali, rettore dell’Istituto alla fine dell’800, realizzate con un’inchiostro speciale che, solidificandosi in rilievo, permetteva l’esplorazione tattile delle figure. Sono esposti esempi di sistemi di scrittura usati dai ciechi per comunicare coi vedenti, le prime dattilobraille che hanno permesso di scrivere in maniera regolare. Il braille ha aperto la porta della scrittura della musica e grazie a ciò molti ciechi hanno raggiunto vette molto alte in campo artistico diventando concertisti di fama. La ricerca della risposta al “come fare” ha costruito e portato con sè anche l’affermazione dei valori della integrazione e della presenza a pieno titolo dei ciechi nella società. Il Museo può inoltre offrire alle giovani generazioni l’opportunità di approfondire le tematiche sociali legate alla disabilità collocandole in un processo storico in continuo divenire e favorire perciò la formazione e l’ingresso dei ciechi nella vita di tutti i giorni.
Per la prima volta raccolti gli oggetti che documentano il cammino di ricerca delle soluzioni tecniche per la comunicazione scritta tra i non vedenti e i vedenti.
Macchina da scrivere Braille, mod. Hall di Hellen Keller, 1808
La sede dell’Istituto dei Ciechi in via Vivaio 7, Milano
Renato Magni
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