Roberto Bruzzone: Protagonista DOC sul modello di Forrest Gump.
Per un’impresa svolta, quella di Alessando Villa, un’altra in programma, ma a piedi questa volta. Roberto Bruzzone con una protesi alla gamba compirà il “Cammino” per giungere a Santiago de Compostella.
Con una protesi alle gambe, a piedi fino a Santiago de Compostella
Un’impresa speciale se a intraprenderla è Roberto Bruzzone, un ragazzo della provincia di Alessandria che al posto della gamba destra (dal ginocchio in giù) ha una protesi. Roberto raggiungerà Santiago de Compostela partendo da St. Jean Pied de Port, in Francia. Ogni giorno fra i 25 e i 40 chilometri in compagnia dell’amico Giorgio Arata e del preparatore atletico Alessio Alfier. L’avventura verrà ripresa da Sky. Ogni giorno Roberto aggiornerà il diario della sua avventura, visitabile al sito www.robydamatti.it.
Roberto spiega i motivi di quest’avventura: “Non ci sono motivi spirituali a spingermi. Si tratta di un’impresa sportiva, che mi è venuta in mente parlando con Giorgio Arata. Ho sempre fatto molto sport nella vita. Poi, all’improvviso ho dovuto smettere a causa di un incidente che mi ha provocato gravi danni a un piede. Ho vissuto quattro anni di travaglio: prima mi hanno amputato le dita del piede e poi ho subito molte altre operazioni. Ma la parte malata non guariva mai del tutto. Non riuscivo a camminare e avevo dolori. Allora, nonostante il parere contrario dei medici, ho deciso di farmi amputare la gamba dal ginocchio in giù. Per fare accettare questa decisione ai dottori sono dovuto andare dallo psicologo dell’ospedale per 6 mesi. Credo che questa sia stata la decisione più importante della mia vita e per fortuna l’ho indovinata. E’ stato come rinascere dopo tanta sofferenza. Sono molto migliorato. Per dare il massimo di me mi sono dedicato al trekking. E’ stata durissima, all’inizio.
Roberto camminerà fino a 40 km al giorno
Poi però, in compagnia del mio preparatore atletico, sono riuscito a salire sul Gran Paradiso. Le protesi sono davvero molto importanti per me. Riescono a colmare quasi del tutto la disabilità. Ne ho di due tipi: una per camminare e per fare trekking e una da corsa e se non avessi avuto questo incidente avrei continuato a fare sport e se si fosse presentata qualche occasione l’avrei sfruttata di sicuro. Però, probabilmente mi sarei dedicato soprattutto al lavoro, cercando di avviare una mia attività. Non so se sarei stato in grado di lasciare tutto per una passione, come invece ho fatto. Credo che la mia vita sarebbe stata molto diversa.”
Buon cammino, Roberto.
Una vista dell’impervio sentiero che Roberto dovrà affrontare
Cenni storici del cammino
Per dieci secoli i pellegrini hanno percorso con ostinazione e fede il lungo cammino verso Santiago de Compostela, compiendo una rituale purificazione. La loro meta? L’enorme cattedrale costruita per ospitare le spoglie di San Giacomo. L’apostolo predicò a lungo nella Spagna romana, prima di essere giustiziato. Le sue spoglie furono riportate in Galizia dai suoi seguaci. Dopo un lungo oblio la loro scoperta nel IX secolo, ispirò non solo la costruzione della cattedrale e del cammino di Santiago (San Giacomo), ma anche di tutte le infrastrutture al suo servizio, favorendo la diffusione del cristianesimo in tutto il nord della Spagna rinforzando l’impero per la Reconquista contro i mori e per la successiva evangelizzazione forzata del nuovo mondo. Mano a mano che il culto di San Giacomo cresceva, quest’ultimo fu visto non soltanto come il Santo protettore della Spagna, ma anche come il difensore della cristianità contro la minaccia degli infedeli. Il cammino è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Quattro le strade principali per Santiago che partivano rispettivamente da Parigi, Velay, Le Puy e Arles.
Alberto Vidali
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