Che forti ‘sti disabili!
Città Ideale nell’editoriale di Giugno celebra i Disabili famosi, quelli che facendosi beffa dei propri limiti hanno contribuito fattivamente alla storia di questo nostro mondo.
Tutte la volte che in TV passava lo spot di una certa banca non potevo far a meno di sorridere alla frase: “Differenti per forza!”. Come al buon Professor Ceccato anche a me piace giocare con l’intelletto: mi chiedevo se “il buono” di quella banca secondaria, per quanto attiva, fosse determinato dalla sua “forza” intesa come reale capacità di essere differenti per servizi, costi, qualità, cortesia … o se erano differenti per forza intesa come “forzatamente”, quindi obbligati per costruirsi un mercato che si faceva spazio fra colossi che erano sì differenti per forza.
I Disabili sono un po’ come quella realtà: “Diversi per forza”. Con la possibilità di farsi strada sin tanto che non riscrivono le regole di un mondo “Normaloide per forza”. Siamo apprezzati, stimati, amati e … fin quando qualcosa non si modifica o coinvolge troppo.
Le eccezioni sono rappresentate da chi realmente ci vede in maniera Diversa, quindi in linea con la realtà. Ecco il sincero valore di un editoriale che oltre ad apprezzare ama chi sente vicino.
Che forti ‘sti disabili!
Beethowen, Rooswelt, Hawking, Bocelli, Regazzoni, Zanardi … vi dicono niente questi nomi?
Sono personaggi famosi, chi più chi meno, di ieri e di oggi, che hanno contribuito con le loro opere o con le loro imprese allo sviluppo della civiltà, o più semplicemente a farci star meglio, con una canzone o con una teoria difficilissima sui buchi neri dell’universo.
Si, oggi siamo migliori anche per merito loro. Tutte queste persone erano e sono disabili. E quanti disabili lavorano nell’ombra senza essere famosi eppure fanno cose straordinarie che ad una persona normale sarebbero impossibili?
Avete mai provato a scrivere o a dipingere con la bocca, avete mai provato a creare un sito internet senza l’ausilio delle mani? Eppure c’è gente che lo fa. C’è una grande ricchezza di talenti che spesso si nascondono per pudore tra le persone disabili, ma è nostro dovere oltre che piacere, con le pagine di questa rivista, farli uscire dal loro mondo di paure, fargli capire che loro possono fare di più, aiutarli, per quel poco che possiamo, a farsi sentire, a proporre a tutti quelli che ci leggono le loro idee, le loro invenzioni, a confrontarsi e unirsi per far ascoltare a tutti la propria voce.
Bisogna rompere il circolo vizioso del non apparire e del non dire. In questo paese difficile per tante cose non mancano però le persone che si danno da fare e si prodigano per i fratelli meno fortunati, ma a volte sono proprio loro quelli che si nascondono. Ecco, cerchiamo di farli uscire allo scoperto.
Città Ideale darà sempre voce ai disabili che fanno, che hanno desideri e progetti, a tutti quelli che non guardono solo al se, ma guardano lontano, per tutti. Beethowen, sordo, ha composto dei capolavori … Forza fratelli, abbiate coraggio, potete farlo anche voi!
Donato Troiano
La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.
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