Oscar Pistorius, l’atleta con le gambe di carbonio. È lui l’uomo nuovo descritto dalla fantascienza?
Tramite questo articolo di Città Ideale si torna a parlare di Pistorius.
Oscar Pistorius, l’atleta con le gambe di carbonio
E’ lui l’uomo nuovo descritto dalla fantascienza?
Lo chiamano anche “Blade runner”, questo ragazzo di vent’anni che da la paga sulle piste di tutto il mondo a molti atleti normodotati. Ormai non va quasi più alle competizioni degli atleti disabili. E’ troppo forte per loro, infligge distacchi abissali. La storia di Oscar è una storia che deve servire d’esempio per tutte quelle persone disabili che non credono in loro stessi: Oscar è nato con una malformazione, era privo dei talloni dei piedi e a undici mesi fu amputato dalle due gambe, appena sotto il ginocchio. Però ebbe la fortuna di nascere in una famiglia di sportivi, il padre era un lottatore, lo zio un rugbista e perciò gli trasmisero la passione della sana competizione agonistica. A Pretoria completa l’high scool, gareggia nel rugby e nel water polo, poi un piccolo incidente al ginocchio lo costringe a dedicarsi all’atletica come forma di riabilitazione.
Da quel momento è un susseguirsi di successi. Alle Paralimpiadi di Atene 2004 arriva terzo nei 100 metri e vince l’oro nei 200. Batte tutti i record. Nel 2005 ad Helsinki partecipa al Gran Gala di atletica gareggiando con atleti “normali”.
È la prima volta nella storia che un atleta disabile compete con atleti normodotati in una gara di tale livello. Precedenti illustri in gare nazionali sono stati Volpentest, Shirley e i nostrani Bonacini, La Barbera. I suoi tempi sono stratosferici per uno che ha due lamine in fibra di carbonio al posto delle gambe: fa i 100 metri in 10,91 quando il record mondiale è di 9,85.
Oscar vuole andare alle Olimpiadi di Pechino 2008, ma non potrà perchè la IAAF dice che le sue gambe gli danno troppo vantaggio rispetto agli altri; la falcata massima in piena corsa è di 2,33 metri, come misurato dalle analisi fatte da Locatelli, Ispettore inviato dalla IAAF, in occasione dei 400m corsi da Oscar al Golden Gala di Roma, mentre quella di un atleta normale è di 2,80. Quello che stupisce la IAAF (Federazione internazionale di atletica) è la facilità con cui Oscar supera molti dei suoi avversari negli ultimi 100 metri.
Anche se Oscar non riuscirà ad arrivare in Cina l’anno prossimo ha innescato una rivoluzione epocale: per la prima volta un disabile può essere più forte di un normodotato e questo è un grandissimo successo.
Nel futuro, poi, col progresso tecnologico altre persone potranno competere alla pari con i normali, ci saranno ginocchia artificiali che assisteranno alla pedalata dei ciclisti, sensori laser per il puntamento nelle gare di tiro con l’arco. Lo sport può diventare un’immensa fucina di invenzioni tecnologiche per fare di un disabile un uomo superiore alla media?
Che sia questo il futuro immaginato da Asimov? Uomini bionici con caratteristiche superiori creati da prodotti inventati per i disabili. Forse tra mille anni tutti avremo lo sguardo laser, arti fatti di leghe metalliche indistruttibile, protesi di fibra carbonio che ci permetteranno di correre come un ghepardo …
Sarebbe un bel riscatto per quest’umanità che si dimentica sempre dei più sfortunati. Intanto accontentiamoci di Pistorius e degli atleti disabili dal Maistro, Triboli e Lippi che sono entrati a far parte delle fiamme azzurre italiane (ndr: polizia penitenziaria).
“Un successo clamoroso” dice Luca Pancalli del CIP ”perchè questi atleti si possano allenare ai massimi livelli e onorare i colori italiani, come hanno già fatto”.
Renato Magni
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