La Spagna da lavoro ai disabili. Dando i numeri.
Da un viaggio in Spagna giunge un’idea lavorativa. In Italia funzionerebbe?
La Spagna da lavoro ai disabili. Dando i numeri.
Ogni tanto, anche i redattori hanno diritto ad un pò di ferie! Questa volta è toccata a me, destinazione Spagna, olè. Tempo e località bellissime hanno accompagnato questo soggiorno corroborante per il fisico e lo spirito lontano dalla frenesia di Milano. Senza pensare al lavoro, o quasi.
Girando per le vie di Jerez o di Siviglia, ti rendi conto, però, che il problema delle persone disabili è un problema che tocca tutti, in tutti i paesi del mondo. Anche se sei in vacanza, non riesci a non vedere le persone che sono in carrozza e pensi che qui ce ne sono in giro più che a Milano. Forse perchè il tempo è più gradevole, forse perchè gli spagnoli amano stare in compagnia, più di noi italiani di sicuro, forse perchè c’è una diversa attenzione al sociale.
Ma ne vedi di più. In giro per le strade, ma anche dentro certe cabine che sembrano quelle dei telefoni inglesi, strette strette, colorate di verde scuro, ci sono dei ciechi che danno i biglietti di una lotteria che si chiama ONCE. Ce ne sono tante, ad ogni angolo di strada, e dentro un disabile che da via i biglietti, ma lavora… si relaziona con la gente, chiacchera, va a bere il caffè con la commessa del parrucchiere di fronte. Bella idea, questa, per dare lavoro ad una persona svantaggiata! In Italia, se togliamo un unico baracchino in piazza del Duomo, a Milano – che forse non c’è più – non esiste niente del genere. Chissà se qualche nostro politico in viaggio ufficiale si è mai chiesto di portare in Italia questa occasione di lavoro. Mah!
Questa iniziativa è della ONCE: è un’associazione senza scopo di lucro con la missione di migliorare la qualità della vita ai ciechi e ai minorati visivi, è aperta a tutti e lavora in stretto contatto con i ministeri dell’Economia del Lavoro e dei Servizi Sociali della Spagna. La lotteria funziona come il nostro lotto, ma le estrazioni sono il mercoledì e il sabato e regalano ai fortunati possessori dei biglietti vincenti somme ragguardevoli: 25.000 euro al primo biglietto con le 5 cifre estratte, 300 euro al secondo con 4 cifre estratte, 30 euro al terzo con 3 cifre, 5 euro con le ultime due cifre estratte. La ONCE non è solo una lotteria, ma una grande realtà che permette la creazione di impiego e lavoro per tutte le persone non solo con disabilità fisica ma anche relazionale e mentale, che si batte per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per la realizzazione di servizi innovativi come i taxi accessibili (200 automezzi).
Non solo, una parte fondamentale della fondazione è dedicata alla formazione, per esempio i corsi sono stati 742, ne hanno beneficiato 4.632 persone, con un totale di lavoro creato di 5.856 posti. I progetti proposti da ONCE sono stati 2.265 di cui approvati 1.528. Le opere realizzate sono altrettanto notevoli. 65 negli edifici pubblici, 52 le rampe accessibili, 36 ascensori o elevatori installati, 486 semafori acustici. Dal dicembre 1988 al dicembre 2003 la fondazione ONCE ha creato 49.389 posti di lavoro dei quali 44.500 per persone con disabilità. Al di là di questi numeri, che comunque fanno capire la grande importanza di questa Associazione in Spagna, una cosa che ha colpito il redattore in vacanza, è stato l’altissimo numero di persone che comperavano i biglietti della lotteria, sia in periferia sia nel centro della città, ed oltre a persone con difficoltà visive spesso abbiamo visto dei ragazzi down all’interno delle edicole.
Perchè non tentare questa via anche in Italia? Togliamo il gratta e vinci dalle tabaccherie e si istituisca una forma di lavoro per i disabili sull’esempio spagnolo. Lobby italiane permettendo, naturalmente.
Allievi durante un corso di formazione
Nuova legge in Spagna per la non autosufficienza
È la cosiddetta “Ley de dependencia”, tramite la quale il governo spagnolo destinerà 12 miliardi di euro per sostenere circa un milione di propri concittadini non autosufficienti. Un provvedimento che servirà anche a creare molti nuovi posti di lavoro È stata recentemente emanata in Spagna la cosiddetta Ley de dependencia (“Ley 39/2006 de Promocion de la Autonomía Personal y Atención a personas en situación de dependencia”), volta a regolamentare e a sostenere la non autosufficienza. Tramite tale provvedimento, il governo spagnolo destinerà 12 miliardi di euro per sostenere circa un milione di propri concittadini non autosufficienti (dai tre anni in avanti). La nuova norma consentirà certamente di alleggerire l’impegno di tutti coloro (soprattutto donne) che attualmente si fanno carico del lavoro di cura, ma anche di creare circa 300.000 nuovi posti di lavoro. Infatti, il denaro messo a disposizione dalla legge potrà essere utilizzato dalle famiglie per assumere una persona che presti l’assistenza al congiunto non autosufficiente. In alternativa, la somma potrà fungere da retribuzione per il parente che decidesse di farsi carico dell’assistenza.
Renato Magni
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