Ricordando il grand Clay!
Ieri in un tragico incidente è morto Clay Regazzoni uno dei principali protagonisti del mondo della F1. Posso dire di averlo conosciuto e lo voglio ricordare proprio partendo da quello che fu il nostro breve collaborare, ma prima vi propongo un’immagine “rapinata” dal suo sito ufficiale www.clayregazzoni.com quella che lui aveva scelto per la sua home, quella che più di tutte vi tuffa nel suo meraviglioso mondo costruito da una passione immortale perché trasmessa ai tifosi ed ai libri di storia della Formula 1.
Nel 1992 decisi di realizzare un’iniziativa che potesse sensibilizzare sull’argomento dei Disabili al volante. Avevo bisogno di due testimonials: una sarei stato io e l’altro Clay (ma lui non lo sapeva ancora …). Telefonai all’amico Vinicio Monopoli che conoscevo per lavoro, abitava a Lugano, gli chiesi di rintracciarmi il numero telefonico di Clay Regazzoni, prontamente arrivò. Telefonai ed il figlio mi disse che il papà era quasi tutto l’anno a Monte Carlo quando io prontamente gli ribattei: “Nessun problema! Se mi da il numero …”. Dopo un attimo di incertezza me lo diede, era tardi avrei chiamato la mattina successiva Clay.
Non sono mai stato molto attento agli orari … Io “ero già in pista” alle 8:45 del mattino, non pensai a quanto tardi poteva aver fatto Clay la sera prima. Il telefono squillava quando ricevetti il “Pronto chi parla?” di chi per me era un mito pur non essendo io più di tanto appassionato di F1.
Clay mi ascoltò attentamente e poi sbottò in una filippica che dipingeva, a ragione, l’Italia come un paese dove si realizzano mille iniziative utilizzando facce conosciute, famose ed utili allo scopo e poi tutto rimane immutato in una inspiegabile e perversa perdita di tempo ed opportunità.
Se Clay aveva il suo bel caratterino, io non ero da meno. Non pronto ad una simile reazione e restituendo la stessa delicatezza ricevuta lo sbranai! Gli spiegai che il suo amorevole disgusto per l’italico operare era anche il mio, con una semplice differenza: lui era un mito, viveva a Monte Carlo e con il portafoglio del “mito” si pagava un autista che lo scarrozzava per le strade italiane mentre io potevo solo sperare che, da povero pirla illuso quale ero, le cose prima o poi cambiassero. Gli strillai: “Ce l’ha una penna? Si scriva questo numero, se ha compreso ciò che ho detto mi potrà mandare un fax, altrimenti scusi se l’ho disturbata!”. Quando ebbe finito di scrivere lo salutai con un secco buongiorno ed attaccai.
Non passarono più di due minuti, il fax trillò, stava uscendo un foglio di carta intestata, si intravedeva un casco da pilota stilizzato e scritto a mano: “Caro Follis, …”. Il Mito era con me!
In calce all’articolo potete leggere i testi che vennero pubblicati a ricordo dell’iniziativa. Invece le parole che avete già letto sono il mio ricordo ed omaggio ad un Grande della F1 che entrò per un incidente di percorso nella categoria dei Disabili.
Clay è forse uno dei più autorevoli testimonial di quanto io sostengo da tempo:
La disabilità non è una scelta, bensì un evento storico!
Ciao baffetto!
Clickando sull’immagine raggiungerete la biografia di Clay Regazzoni.
Fiat tipo Telethon
Modellino in scala 1:24 della Fiat Tipo Telethon realizzataci da BBurago
Nel settore della solidarietà, nel dicembre del 1994, in occasione della maratona televisiva Telethon, Norisberghen curò la realizzazione di una Fiat Tipo che, fabbricata da BBurago, avrebbe invaso i negozi di giocattoli in Italia.
Testimonials di questa iniziativa furono il Sig. Clay Regazzoni e il Sig. Carlo Filippo Follis. Entrambi, mediante testi differenti, esaminarono l’importanza dell’automobile nella vita quotidiana di ogni persona. Mettendo in risalto quanto di limitativo può dare l’impedimento all’utilizzo di un mezzo che nell’attuale società e oltre che un mezzo di spostamento, uno strumento di inserimento sociale.
I testi e le immagini che seguiranno, completeranno questa nostra introduzione ad una iniziativa che ricordiamo con passione ed entusiasmo.
Scheda tecnica, cenni storici e curiosità
L’immagine mostra il retro della confezione con i volti ed i testi dei testimonials.
Come seconda iniziativa destinata a dare un fattivo contributo sia alla U.L.D.M. che al Telethon, Norisberghen in collaborazione con BBurago realizzò un modellino di Fiat Tipo che vestì, per l’occasione i colori Telethon nonchè i colori di tutti quegli sponsors che resero possibile questa iniziativa. I testimonial di questa operazione di sensibilizzazione sociale furono il Sig. Carlo Filippo Follis, titolare di Norisberghen, e l’ex pilota di Formula Uno Clay Regazzoni. Il modellino fu accompagnato da due testi firmati rispettivamente da Follis e Ragazzoni che, sotto due diversi punti di vista, analizzarono il problema dell’automobile accessibile. Un problema che negli ultimi anni è stato in parte risolto anche grazie all’impegno delle principali case produttrici di autovetture.
Prima di lasciarvi alla lettura di quanto scrissero i due testimonial, Norisberghen vuole ricordare l’indispensabile contributo dato dal Sig. Riccardo Stefanelli, dal Dottor Bianchi e dal Cavalier Besana fondatore della BBurago.
Non ci resta che augurarvi buona lettura.
«L’automobile è uno strumento di indipendenza, è il piacere di godere di un mezzo che oltre alla necessità soddisfa anche il senso estetico di chi lo possiede, è un elemento di comparazione sociale. Purtroppo è anche un elemento di emarginazione; non possederla vuol poter dire essere estraniato da una lunga sequela d’opportunità quotidiane, spesso da vivere in compagnia. Non possedere la “macchina” non vuol solo essere un limite ai propri spostamenti, ma anche, purtroppo, essere obbligati a vivere una condizione di solitudine obbligata.
Molti miglioni di disabili non possono guidare. Loro, come me, credo che non sentano tanto la mancanza del veicolo, quanto di tutto ciò che il suo utilizzo può offrire in una società dove ci si aggrappa troppo a valori e convinzioni creati per dare sapore ad una vita insipida che moltissime persone, anche senza problemi di disabilità vorrebbero modificare. Questo modellino serve a cambiare il domani di molte persone, purchè si inizi oggi.»
Carlo Filippo Follis
«Correre su una vettura di Formula 1 è come vivere una vicenda fantastica. Pur essendo uno strumento, un attrezzo, un insieme di esasperata tecnologia, quelle quattro ruote non sono tutto, o meglio non sarebbero nulla senza i tuoi amici, anche quelli sconosciuti, che ti danno la forza e la voglia di competere aspirando alla vittoria. Vi sono talune volte episodi che frantumano la magia di questa realtà proprio nel momento in cui credi di cavalcare la storia. Non avrei mai creduto di dovermi svegliare dal sogno attivo della Formula 1. Ora per me è importante l’automobile come mezzo utile ai miei spostamenti ed anche Clay Regazzoni, alla soglia del 2000 incontra alcune difficoltà ad essere un “normale” guidatore di utilitarie. Con questa macchina non credo si possa dare la gioia della Formula 1 a chi ha dei problemi di disabilità, credo addirittura che a queste persone non interessi nulla “il brivido della velocità“. Ciò che è veramente importante è poter avere una vettura che ti renda indipendente e che non sottolinei quelle “diversità” che comunque esistono ma che non è giusto accentuare.
Questa macchina aiuta a cambiare quanto oggi deve essere ancora modificato.»
Clay Regazzoni
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