Un problema di fondi rende carente i finanziamenti riservati ai progetti di Vita Indipendente.
Il 26 Febbraio scorso avevo pubblicato una notizia rilevata dall’Associazione Luca Coscioni, l’articolo era “Soldi per la Vita Indipendente – Forse …”.
Nello stesso articolo riportavo un testo dell’On. Donatella Poretti che preannuciava un iter grazie al quale, forse, giungeranno 500 milioni di euro da adoperare a sostegno dei progetti di Vita Indipendente. Questo denaro, pare, dovrà coprire le esigenze di tali progetti sino al 2009.
Nello stesso articolo inserivo un link diretto ad un testo dell’On Poretti, questo: “Diritto dei Disabili ad una Vita Indipendente. Recepito in Finanziaria l’ordine del giorno presentato.”.
Il problema non è solo trovare i soldi o destinarli, ora vi spiego il mio pensiero augurandomi di leggere anche il vostro …
Partiamo da alcuni punti fermi, ovvero: ogni Disabile è una realtà a se, un Disabile può avere delle persone che lo supportano come no, la conoscenza deriva anche dal poter agire e non tutti i Disabili lo possono fare agevolmente, un progetto di Vita Indipendente mira ad offrire l’autonomia al Disabile che ne ha diritto e se ne ha diritto significa che in quel momento è impossibilitato ad agire come altrimenti farebbe.
Questo insieme di motivi mi porta ad affermare il diritto di essere per legge avvisati di un’opportunità come questa o come altre già in vigore, ma non sempre note. Sulla base di criteri già esistenti il Governo Italiano tramite i dovuti organi dovrebbe informare il Disabile dell’opportunità che gli viene offerta ed incanalarlo in una procedura breve, corretta e semplificata affinché il progetto di Vita Indipendente passi da filosofia a realtà.
A questo va aggiunta un’informazione televisiva che non più essere inferiore, ad esempio, alla campagna che in questi giorni è dedicata alle Donne che subiscono delle violenze. Vivere nell’incapacità di agire per motivi fisici od economici all’interno di una condizione di disabilità è semplicemente una violenza in molti casi più vigliacca di un pestaggio e più inerme per l’incapacità di fuggire …
Questo potrebbe essere il primo segnale di un vivere civile che eviterebbe anche di dover trasferire parte dei suddetti capitali in altri capitoli di spesa perché non consumati, non richiesti.
Veniamo avvisati quando maggiorenni del diritto al voto. Bene, la stessa macchina Governativa sopportata dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ed altre realtà ci faranno la cortesia di avvisarci dei nostri diritti.
Non sarebbe un privilegio, bensì un’evoluzione della coscienza Personale, Sociale e Civica!
Sarà mia cura trasmettere questo testo all’On. Poretti e sperare in un suo commento al presente …
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