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Città Ideale – Una lingua che parla nel silenzio …

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Città Ideale parla di comunicazione gestuale.

La comunicazione è fondamentale per un Disabile. Con essa possiamo manifestare le nostre necessità, le voglie, i desideri ed altro ancora. Vi sono poi Disabili che sono tali perché impediti proprio nel “trasmettere” e “ricevere”: rispettivamente persone Mute e Sorde. Una situazione ancor più gravosa la si ha quando il soggetto è entrambe le cose: Sordo e Muto.
Se la persona non è anche Disabile nella motorietà avrà un linguaggio completo per comunicare, tramite il linguaggio dei segni potrà esprimersi senza limitazioni trasmettendo passione, emotività e quant’altro anche nel più profondo silenzio potrà far rumore …

Le mani al posto delle parole. Il linguaggio dei sordomuti

Con le mani non si scherza! A maggior ragione quando esse diventano strumento indispensabile per comunicare con gli altri.

La foto mostra dei movimenti gestuali

Copertina di Marzo/AprileL’uomo, fin dalla preistoria, ha sentito il bisogno di comunicare con i propri simili attraverso disegni o segni che potessero raffigurare i propri pensieri. Il primo alfabeto conosciuto risale ai Sumeri ed è datato 5000 anni fa. Oggi comunicare non è più un problema, ma una persona sordomuta come fa a comunicare con gli altri? E’ una storia lunga che vi vogliamo raccontare. Le prime notizie relative all’educazione dei sordi risalgono a un monaco benedettino, Pedro Ponce de Leon (1520-1584).Pedro Ponce de Leon
Sappiamo che utilizzava una forma di alfabeto manuale, un sistema in cui ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una particolare configurazione della mano. La teoria e la pratica di questo metodo furono esposte per la prima volta da Bonet nell’opera Reducciòn de las letras y arte para enseñar à hablar los mudos (1620). In Francia, l’abate de l’Epée fondò la prima scuola pubblica per sordomuti (1770).l’abate de l’Epée
L’Epée elaborò una lingua dei segni convenzionale, prendendo come nucleo centrale i gesti utilizzati dai suoi stessi allievi e creando una serie di segni per designare gli elementi grammaticali. Il suo metodo venne poi perfezionato dall’abate Sicard (1742- 1822).
Thomas HopkinsThomas Hopkins Gallaudet, un religioso americano, visitò la scuola di Parigi dove rimase alcuni mesi per apprendere il metodo educativo dell’abate Sicard.
Al suo ritorno negli Stati Uniti portò con sé un insegnante sordo, Laurent Clerc, che durante la lunga traversata gli insegnò i segni. Nel 1817 nasceva la prima scuola americana per sordi ad Hartford (Connecticut); il fi glio di Thomas, Edward Miner Gallaudet, fonderà poi nel 1864 il Gallaudet College a Washington. In Italia, l’abate Silvestri, inviato nel 1783 presso l’abate de l’Epée per imparare il suo metodo, fondò nel 1784 a Roma la prima scuola per sordi.Abate Silvestri
Dagli scritti dell’abate sappiamo che il metodo usato si basava sullo studio dell’articolazione e della lettura labiale, sempre con l’aiuto dei segni come mezzo primario di comunicazione. Altri italiani che contribuirono allo sviluppo di un linguaggio per i sordomuti furono: Paolo Basso (Genova 5-4- 1806, Torino il 26-1-1879). Fondò con Padre Cottolengo “la Famiglia dei Sordomuti e delle Sordomute”, in seguito confl uita nell’attuale “Piccola Casa della Divina Provvidenza”. Giacomo Carbonieri (1814- 1879), famoso un suo scritto in cui per la prima volta la comunicazione gestuale viene denominata Lingua dei Segni Italiana. Giuseppe Minoja (1812 – 1871) Si dedicò all’istruzione di piccoli sordomuti.

La comunicazione gestuale dei sordi inizia ad essere studiata da un punto di vista linguistico solo a partire dagli anni ‘60.
William Stokoe, un ricercatore americano, fu il primo a dimostrare che questa forma di comunicazione non è una semplice mimica, ma una vera lingua, una lingua dei segni, con un suo lessico e una sua grammatica, in grado di esprimere qualsiasi messaggio.

Le lingue dei segni hanno un “alfabeto”?

Le parole di una lingua vocale sono formate sulla base della combinazione di un certo numero di suoni (fonemi); così pure, tutti i segni di una lingua gestuale sono formati attraverso la combinazione di quattro parametri formazionali.

I segni risultanti dalla combinazione di questi quattro parametri, costituiscono il vocabolario di una lingua dei segni, il suo lessico.

I segni risultanti dalla combinazione di questi quattro parametri, costituiscono il vocabolario di una lingua dei segni, il suo lessico.

Le lingue dei segni hanno una grammatica?

La presenza di precise regole grammaticali è uno degli elementi più importanti e distintivi delle lingue dei segni rispetto ad altre forme di comunicazione gestuale che non possono defi nirsi lingue, come i gesti e le pantomime. La grammatica viene espressa principalmente attraverso alterazioni sistematiche del luogo di esecuzione dei segni e di alcuni tratti del movimento, come la direzione, la durata, l’intensità o l’ampiezza.
Vediamo alcuni esempi:

Nomi flessivi

I segni risultanti dalla combinazione di questi quattro parametri, costituiscono il vocabolario di una lingua dei segni, il suo lessico.

Gestualità nomi flessivi

Verbi Flessivi

Per la classe di verbi che ha come luogo lo spazio neutro ed è caratterizzata da un movimento tra due punti di articolazione, è possibile tralasciare il pronome personale, perché si modifi ca la direzione del movimento secondo chi è il soggetto e l’oggetto della frase.

Gestualità verbi flessivi

Linea del tempo

I segni per il presente, il passato e il futuro sono eseguiti lungo una linea astratta, denominata “la linea del tempo”, situata sul piano orizzontale all’altezza della spalla del segnante: i segni riferiti al passato muovono verso la spalla del segnante, quelli riferiti al presente nello spazio davanti al segnante, e quelli riferiti al futuro muovono in avanti rispetto al segnante.

Gestualità linea del tempo

Alberto Vidali

La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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  • 1 commento

    1. michele cutecchia on

      Ciao mi chiamo Michele, sono sordomuto ma ho la patente e ho 43 anni.
      Vorrei chiedere come mai non sia previsto un simbolo, come per i disabili, per noi sordo-muti da poter esporre sul retro dell’auto, per poter avvisare gli automobilisti che ci seguono.
      Non si potrebbe prevedere nel codice della strada questa possibilità?

      Grazie Michele…

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