Valorizzare i docenti di sostegno contro il bullismo.
Attraverso un articolo di Città Ideale che prende spunto da Disabili.com torniamo a parlare di scuola.
Valorizzare i docenti di sostegno contro il bullismo
Affrontare il tema del bullismo non sulla scia di un caso di cronaca, ma a commento delle iniziative del governo in materia, e in particolare dopo la pubblicazione delle Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo.
Da disabili.com
Giuseppe Argiolas Direttivo Nazionale CIIS
www.sostegno.org
email: sostegno@sostegno.org
Il sito del Ministero dell’Istruzione:
www.smontailbullo.it
Parte il piano antibullismo istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione con l’attivazione di un numero verde e l’istituzione di 20 osservatori permanenti regionali. L’offensiva educativa lanciata dal Ministero contro gli atti di bullismo, teppismo e violenza nelle scuole sembra essere l’unico obbiettivo possibile ed efficace per definire azioni concrete di contrasto e recupero ma dubbi e perplessità permangono. Alcune considerazioni nascono dall’osservazione del fenomeno e dalla direttiva del Ministero con oggetto “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”. Il bullismo interessa tutto il processo educativo dell’integrazione scolastica. Si sviluppa dentro e fuori dalla scuola coinvolgendo direttamente anche persone disabili. Non possiamo demandare ai soli dirigenti scolastici e docenti la responsabilità di una forte azione di programmazione educativa e riabilitativa, che nella sua complessità e articolazione coinvolge direttamente la famiglia, le associazioni, la politica e il territorio tutto. Va bene sensibilizzare tutte le istituzioni scolastiche mediante una decisa azione di informazione contro il bullismo (poster, editoria per bambini, testimonial, messa in onda di spot televisivi ecc.) ma il rischio di sostenere una campagna mediatica senza risultati apprezzabili sull’integrazione scolastica mi pare probabile. D’altra parte gli strumenti e le misure sanzionatorie previste dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e richiamate dalla direttiva del Ministero da applicare con “attenzione e severità” nei confronti degli alunni definiti Bulli, lasciano al solo corpo docente l’onere gravoso di valutare sanzioni che siano “eque, tempestive e proporzionate alla gravità delle azioni”. Applicazione di buone pratiche, conquista della legalità, sanzioni orientate all’attuazione di percorsi educativi sembrano delineare l’azione educativa del Ministero, senza tener conto della necessità inderogabile di valorizzare tutta la funzione educativa e di recupero: nell’integrazione scolastica e nella professionalità dei docenti di sostegno specializzati nell’aggiornamento e formazione del personale docente e alta; nell’inclusione del rapporto scuola-famiglia; nell’attività significativa e indispensabile svolta dalle associazioni delle persone disabili.
La Redazione
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