Le posta del mese.
Come tutti i mesi Città Ideale risponde pubblicamente ad alcuni lettori.
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Scrivete a: citta.ideale@yahoo.it
Spett. Redazione,
vi scrivo perchè ho fatto una strana riflessione e forse sto facendo un qualcosa di sbagliato: decontestualizzare un passo di un libro. Riporterò una descrizione (trovata su un testo di antologia) tratta da “Stranalandia” di S. Benni. Non me ne voglia l’autore: nell’isola di Stranalandia c’è un solo indigeno. Osvaldo. L’unità di misura spaziale è perciò l’osvaldo. Osvaldo è alto un osvaldo, un albero è alto tre osvaldi, il mare è profondo all’incirca dieci osvaldi. […] Per il peso: “Ho preso un pesce che era almeno due osvaldi!” Per la temperatura: “Ieri c’erano almeno venti osvaldi all’ombra”. Per la velocità: “L’animale più veloce di Stranalandia è il maiale volante che può fare sessanta osvaldi all’ora”. Leggendo questo passo, non ho potuto che associare tale descrizione al fatto che il mondo sembra costruito su misura dei normodotati: nella mia testa, forse sbagliando (o almeno voglio illudermi d’aver sbagliato) li ho associati a Osvaldo. Sembra che tutto sia su misura degli Osvaldi e se mi guardo intorno mi accorgo che non sempre si tiene conto dei non-Osvaldi. Con questo pensiero nella testa, ed ora sulla carta, voglio ringraziare voi della rivista “Città Ideale” e della cooperativa “A.la.t.Ha” che pensate a coloro che ho definito “non- Osvaldi”.
Cristina C. Milano
Gentile Cristina,
La ringraziamo per questo suo pensiero davvero curioso ma molto interessante. Come descritto nel nostro sito e nei contenuti della nostra rivista, “Città Ideale” vuole essere veramente “ideale” per tutti: “Osvaldi” e “non Osvaldi”. Vorrei fare invece un’altra riflessione: tutti i normodotati si sentono sempre e veramente degli “Osvaldi” o a volte anche loro si sentono diversi? Noi abbiamo conosciuto molti Osvaldi che, almeno nella testa, erano peggio dei non-Osvaldi.
Spett. Redazione, sono uno studente appena diplomato in ragioneria, ora vorrei fare il volontario per il Servizio civile, a chi mi posso rivolgere? Arturo P. Lecco
Caro Arturo,
ci fa molto piacere sapere che ci sono giovani che non pensano solo alle ragazze o alle discoteche, ma vogliono essere utili al prossimo. La LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità) sta cercando volontari: il servizio è previsto per un anno ed è retribuito con 433,80 euro netti mensili. Per maggiori informazioni contatta La Ledha al 02 6570425 oppura scrivi a: comunicazione@informahandicap.it
La Redazione
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