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Città Ideale – La lungimiranza di una Mamma fa del figlio Down un atleta

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Sacrifici ben ricompensati. L’importanza della famiglia dietro i successi sportivi di un ragazzo con sindrome di down.

C’è ben poco da dire: i genitori dei Disabili sono i primi che spesso tarpano le ali ai figli, ma in alcuni casi sono le figure intelligenti ed eccellenti che promuovono ogni capacità il figlio possa avere.
Non perdetevi una storia che testimonia la Grandezza di una Momma, Mamma di un figlio di successo!

Sacrifici ben ricompensati

L’importanza della famiglia dietro i successi sportivi di un ragazzo con sindrome di down.

Riccardo

Copertina del numero in uscita di Città Ideale

Essere orgogliosa della propria maternità, mostrare al mondo, a tutti, il proprio fi glio appena nato, anche se è un pochino diverso dagli altri fagottini urlanti messi in fila nelle culle. Ernestina è una mamma così, e Riccardo è un bambino fortunato ad essere figlio suo. Down, si, Ricky è down, ma che vuol dire? Per lei non c’è differenza tra lui e l’altro fratellino, e così Riccardo è cresciuto in modo assolutamente normale, felice di stare in quella famiglia che lo circondava col proprio affetto.
Però i problemi cominciano quando si mette fuori il naso di casa e nella città dove vivono, Napoli, i problemi non mancano; fare del nuoto per un piccolino down è quasi impossibile fino a che non si trova, manna dal cielo, un istruttore della piscina Avion che tra mutandine e pannolini da cambiare, si prende a cuore Ricky e gli insegna a nuotare. A scuola poi, giocare a calcetto insieme al fratellino proprio non si può.
Diceva professore: “Signò, se poi il ragazzo si fa male, andiamo nelle grane…”. Ma lui deve giocare a calcio, lui vuole giocare a calcio… niente da fare. Mamma Ernestina aveva però capito che Ricky aveva un taleno naturale per lo sport, tanto è vero che nella corsa batteva sempre gli altri ragazzi della scuola, altro che muscoli ipotonici, correva se non proprio come il vento, come la brezza fresca di primavera!
Così era per il nuoto e per qualsiasi altra attività sportiva nella quale si cimentava. Il fatto di abitare a Napoli ben presto si rivelò un grosso limite per lo sviluppo di Richy. Abitavano a 800 metri da un impianto sportivo e raggiungerlo era sempre un’impresa; traffico, scippi … il ragazzo non poteva mai uscire da solo.

Cambiare città per cambiare in meglio la vita del proprio figlio

Nel 2001 decisero di trasferirsi tutti quanti a Formia, nel Lazio, dove sicuramente avrebbero potuto seguire lo sviluppo sportivo di Ricky in un ambiente più tranquillo che a Napoli. Fu una scelta indovinata, perchè in quella cittadina Ricky potè sviluppare le sue potenzialità. Quando mamma Ernestina vide il manifesto di Specialolympics affisso sui muri del centro sportivo Bruno Zauli del Coni capì di poter far fare il salto di qualità al figlio.
Sono tante le gare alle quali Richy ha partecipato in tutta Italia riportando non solo successi nella corsa (15” 10”’ sui 100 metri) ma anche nel nuoto, nello sci, nel salto in lungo collezionando varie medaglie d’oro, d’argento e di bronzo.
Tutti questi successi sportivi non hanno però impedito a Richy di ottenere il diploma all’Istituto alberghiero e di trovarsi anche una fidanzata molto carina. Una vita piena, la sua, ricca di soddisfazioni e di progetti, una vita da portare ad esempio per quelle famiglie che ancora oggi vivono la sindrome di down con un pò di vergogna.
La medaglia d’oro va anche anche lei, mamma Enestina.

Renato Magni

La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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