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Caro Grillo, il mio essere nano mi impedirà di uscire!

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Fra polemica e cultura …

NdR: DisabileDoc.it pubblica con piacere l’articolo dell’Amico Luca, ma si associa al Signor Andrea ed ha quanti hanno riconosciuto delle esagerazioni ed una caduta di stile nel voler, da parte del comico Beppe Grillo, identificare gli altrui difetti con nomi di patologie che sono fonte di problemi, limitazioni, rinunce e sofferenza per molti. Questa caduta di stile è ancor più grave se ricordiamo che Beppe Grillo è padre di un figlio Disabile …

Sono rimasto molto colpito nel leggere la riflessione posta dal Signor Andrea Pedrana sull’uso improprio dei termini usati del comico Beppe Grillo. Credo che ironizzare sulle malattie delle persone non sia corretto perchè ogni persona deve essere rispettata in ogni dimensione. Ho avuto l’occasione di incontrare personalmente Grillo più volte e per la mia esperienza il comico genovese è una persona sensibile e attento agli altri, credo sia giusto far presente a tutti i nostri punti di vista perchè ognuno può essere fonte di arricchimento per l’altro. Credo che Grillo stia facendo un buon lavoro per il paese e credo che per questo vada sostenuto ma per me ogni individuo deve partecipare in modo attivo secondo le proprie capacità. Ringrazio tutte le persone che giorno dopo giorno mi aiutano a comprendere il valore del linguaggio. Un sincero ringraziamento anche al Signor Andrea Pedrana per l’ulteriore spunto di riflessione.

Dott. Luca Faccio

(di Andrea Pedrana)

Ironia? Cattivo gusto? “Giocare” con i disagi degli altri? Parole come “alzheimer” o “acondroplasico”, usate da Beppe Grillo durante le sue pubbliche uscite, possono a volte fare molto male. Nessun dubbio su questo ha il nostro lettore Andrea Pedrana, del quale riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il contributo
Ma qui siamo alla pantomima tra governi ballerini e comici piccoli! Eh sì, caro Grillo, ti chiamo piccolo, piccolo di sensibilità e questo per i miei canoni è grave. Mi piacevi, adesso mi hai rotto, ti mando io a V, ti mando a fanculo io. Cosa ne sai tu, uomo piccolo, di alzheimer o di acondroplasia? Dirti di smetterla di fare ironia sulle diversità delle persone mi sembra inutile e purtroppo superato. Il tuo grido Italiani! mi faceva ridere, oggi mi fa riflettere. Come ha detto giustamente qualcuno, il mandarsi a V significa chiudere ogni trattativa di dialogo. Io, Andrea, acondroplasico, ti mando a V, semplicemente. In questi giorni più che mai si sente l’esigenza di pace. Le tensioni sono forti. Basta accendere la tele o sbirciare un giornale che trovi di tutto e di più. Quel di più non sono le guerre o la precarietà, che al solito non mancano, ma il costo della farina bianca. Se si arriva infatti a “far del male” al pane, la mia proverbiale indifferenza nei confronti di tutto quello che capita nel circondario assume una forma nuova e mi inquieta… Questa volta seriamente. Sarà egoismo, sarà aver letto un paio di libri, ma sentire i dati catastrofici di un tecnico brizzolato alla tele, che parla con voce aristocratica del prezzo delle granaglie, che poi non sono quelle che diamo ai canarini, ma il grano che ormai costa al chilo come un litro di benzina v-power, toglie la saliva dalla bocca… Mi accorgo così che deglutisco nervosamente e mi capita questo di rado, appunto quando sono preoccupato. Poi scorrono davanti agli occhi immagini lontane, di centinaia di budda che per la pace sfilano negli inferi della morte. Sono buddisti, sanno quello che fanno. Oggi, per questa gente metterò anch’io una maglietta rossa, anche se l’acondroplasia, il mio essere nano, caro Grillo, mi impedirà di uscire di casa!

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Articolo tratto da: www.superando.it

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