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Città Ideale – Si torna a fare scuola, ma in “silenzio” …

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Si ritorna a parlare di scuola e di comunicazione non verbale.

La parola come strumento di comunicazione è alla base dell’insegnamento e del suo stesso riscontro. La comunicazione non verbale e la parola per chi non può parlare. Leggete questo interessante articolo firmato per Città Ideale da Cristina Crabbia.

Handicap, scuola e comunicazione non verbale

Copertina del numero in uscita di Città IdealeLa scuola italiana riconosce il diritto all’educazione-istruzione degli allievi con handicap nelle scuole di ogni ordine e grado; con l’abolizione delle scuole speciali e delle classi differenziate, gli alunni con difficoltà di adattamento/apprendimento sono accolti nelle classi e, grazie all’offerta formativa, possono meglio integrarsi usufruendo del supporto dell’insegnante di sostegno. Tale nuova concezione è dovuta al progresso delle conoscenze scientifiche (per quanto concerne diagnosi e terapia) e ad una maggior attenzione al problema della diversità, cui si aggiunge la necessità di garantire a tutti le condizioni che permettono un adeguato sviluppo delle potenzialità, il diritto all’istruzione e all’educazione. Un buon docente deve saper instaurare una relazione basata sull’ascolto e sull’interpretazione dei messaggi non verbali: questo è ancora più importante se il partner della relazione ha limitate/assenti capacità linguistiche. Ne consegue che, in presenza di compromissione del codice linguistico, è fondamentale l’interpretazioneutilizzo di segnali non-verbali, quali la postura/orientazione del corpo, i gesti, le mimiche facciali, l’atteggiamento empatico e rispettoso, ecc. L’iter formativo di un alunno portatore di disabilità richiede un intervento individualizzato per il raggiungimento di obiettivi cognitivi ed espressivi (anche se minimi), a partire dall’identificazione dei suoi interessi per attivare una comunicazione che stimoli le sue capacità.

E’ fondamentale l’utilizzo di segnali non verbali

Affinché l’inserimento scolastico diventi integrazione occorre progettare interventi formativi atti a consentire lo sviluppo delle potenzialità del soggetto (a livello cognitivo, relazionale, comunicativo, espressivo), riconoscendo i suoi diritti inalienabili di persona e cittadino e le sue necessità, derivanti dalla patologia da cui deriva l’handicap. Le patologie possono essere di natura fisica (di tipo ereditario, congenito, acquisito a causa di traumi o come conseguenza di altre patologie) o psichica, tali da compromettere lo sviluppo cognitivo (insufficienze mentali), affettivorelazionale (psicosi, disturbi della personalità, ecc), espressivo-motorio (tra cui mutismo, disturbi dell’apprendimento). È proprio la diagnosi funzionale che, costituendo la valutazione globale dell’allievo con handicap, evidenzia disabilità e funzioni residue dell’area affettivorelazionale, cognitiva, senso-motoria, neuropsicologica, dell’autonomia personale e sociale. In base a tale diagnosi funzionale è stilato il Piano Educativo Personalizzato (cui collaborano insegnanti, specialisti e genitori), il quale deve trovare applicazione in un contesto stimolante per l’allievo. Se l’ambiente è favorevole, egli cercherà di superare gli ostacoli dovuti a defi cit senso-motori, attivando canali comunicativi per interagire costruttivamente con gli altri. Nell’inserimento scolastico, ci si può avvalere anche delle tecnologie informatiche e multimediali; ad esempio il computer (se inserito in un programmato percorso didattico individualizzato) può facilitare i processi comunicativi, mentre i dispositivi di telecomunicazione (come le webcam) permettono agli alunni ricoverati in ospedale di seguire le lezioni e di interagire con docenti e compagni.

Cristina Crabbia

La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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