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Città Ideale – Chi sono i “Mostri” oggi?

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Mostri: chi sono i veri mostri, oggi?

Semplicemente da leggere e valutare …

Mostri

Chi sono i veri mostri, oggi?

Copertina del numero in uscita di Città IdealeDa sempre l’Umanità ha sentito il bisogno di “attaccare” i diversi, quale che fosse tale loro difformità rispetto alla norma, rappresentata dalle istituzioni. Che, di volta in volta, si trattasse dello straniero, del malato, del deviante, dello strambo artista, le culture predominanti hanno demonizzato il diverso perché portatore di pensieri e comportamenti nuovi e, quindi, pericolosi, e anche perché, da sempre, le maggioranze per restare coese sentono il bisogno di scaricare le tensioni al di fuori del gruppo, verso minoranze etniche, religiose, culturali.
In quest’ambito anche le persone diversamente abili, storicamente, hanno subito discriminazioni ma anche sono state deificate o considerate, addirittura privilegiate, a seconda del momento storico e della latitudine. Non vogliamo, in questa sede, occuparci però, della storia, bensì parlare dei mostri nostri contemporanei; quei mostri che nei cuori delle persone fanno sì che i diversi, e fra questi quelli che qui ci stanno maggiormente a cuore, i diversamente abili, siano perfino così denominati e vissuti, non consapevoli, invece della “mostruosità” di tali atteggiamenti e comportamenti, prevenuti, discriminatori e vessatori.

Locandina di Freaks

Nel 1932, un regista americano, Tod Browning, girava il film Freaks (Mostri) che, per lunghi anni fu circondato da un’aura di mistero, d’ostracismo, quasi di paura. Uscito un anno dopo il film di Fritz Lang, “Il mostro di Dusseldorf” anche in Freaks si possono leggere, in filigrana, le inquietudini del cinema verso l’approssimarsi degli orrori del Nazismo che di mostri, costituiti dai diversi o presunti tali, ne avrebbe poi inventati numerosi, per pelle, per nascita, per scelte politiche o sessuali e per appartenenza a gruppi affetti da minorazioni, psichiche e fi siche.
Quello che qui vale la pena segnalare è la capacità della trama del film e dei suoi attori, tutte persone autenticamente diverse, nel senso fisico, affette in alcuni casi da menomazioni gravissime, di ribaltare il concetto di mostruosità, analogamente a quanto aveva fatto Lang, valorizzando il diverso e la sua capacità di adattamento e di controllo della realtà.
In Freaks un diverso, probabile potenziale vittima di una “normale” famme fatal, autentica dark lady che, seducendolo, vuole impossessarsi dei suoi beni ed eliminarlo, viene messo in guardia e difeso concretamente dalla comunità di suoi simili, tutti artisti circensi, uniti solidalmente al nano Hans, ingenuo e pronto a cadere vittima delle lusinghe di Cleopatra che, invece, insieme all’amante farà una fine orribile, per mano dei medesimi freaks.
Nella finzione scenica, fra l’altro, il regista immagina che anche le apparenti disabilità dei singoli personaggi diventino elementi di “vantaggio” nell’azione, ai fini che il gruppo solidale si è posto, la salvezza di Hans.
Ovviamente il film, nella sua marcata simbologia e parallelamente all’opera già citata di Lang, ribalta i ruoli tradizionali, i cattivi sono i buoni e viceversa, dove i cattivi sono considerati tali per convenzione ma, di fatto, compiono azione di giustizia superiore salvando il protagonista dalle mire criminali della sua seduttrice. Analogamente in Lang i diversi, una folla di accattoni, prostitute, ladri, emarginati che vivono in strada, si mobilitano per identificare, rintracciare ed eliminare il sadico pedofilo che uccide bimbe prepuberi incontrate casualmente in strada. Qui il gioco di ribaltamenti è ancora più inquietante perché è davvero problematico dividere i buoni dai cattivi e la prossimità delle carneficine naziste non è chiaro se sia simboleggiata dalla folla d’irregolari, freaks tedeschi, o dall’assassino isolato, freak anche lui a causa della sua atroce mania compulsiva!
Al di la di tutto, quello che qui preme sottolineare è come, già negli anni ’30 del secolo scorso, la sensibilità di due artisti molto diversi fra loro li aveva portati, all’interno di circa un anno, ad esprimere due opere in cui i diversi, vissuti come tali dal pregiudizio e dal conformismo potessero, in buona sostanza, mettere le proprie sensibilità e difformità dalla norma, al servizio di cause sociali, l’eliminazione del maniaco in un caso, la salvezza dell’amico dal progetto criminale contro di lui perpetrato, nell’altro, non malgrado ma, addirittura, grazie alla propria “diversa abilità”.
Chi sono i veri mostri, oggi? Tutti coloro che, ammantandosi di apparente saggezza e buon senso vogliono ricacciare “al loro posto” i nostri figli, amici o solo concittadini, negando loro i diritti più elementari, dalla frequentazione di locali pubblici, alla partecipazione a eventi spettacolari, dalla libera espressione del pensiero o della creatività artistica fino al diritto basilare, la scolarità e la conseguente, se compatibile, introduzione nel mondo del lavoro.
Chiamiamo loro, se e quando serve, “Freaks” e, a scanso di equivoci, stante la ben nota anglofilia linguistica e per evitare che pensino ad una lode, traduciamoglielo ogni volta: Mostri!

Vittorio Levi

La selezione degli articoli di Città Ideale verrà proposta in diversi giorni.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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